Treviso, Omar muore di Covid a 50 anni dopo 3 settimane in terapia intensiva: lascia due figli

Lutto a Orsago, in provincia di Treviso, per la morte di Omar Pagotto, ucciso a soli 50 anni dal Coronavirus. È successo lunedì 14 dicembre: l'uomo, che lascia la moglie e due figli, pare non avesse problemi di salute, ma, dopo essere risultato positivo al tampone, le sue condizioni sono peggiorate al punto da richiedere il ricovero in terapia intensiva dove è rimasto per tre settimane. I medici dell’ospedale di Vittorio Veneto prima e quelli del Ca’ Foncello hanno provato ogni tipo di terapia per salvargli la vita, ma lunedì pomeriggi si sono dovuti arrendere. Tutto è cominciato meno di un mese fa, come racconta la stampa locale, quando Omar, che lavorava come manutentore alla Doria, ha cominciato a manifestare i primi sintomi. Pensava ad un colpo di freddo, ad una banale influenza, poi una mattina ha avuto un malore mentre si trovava in bagno.
Sottoposto ad un primo tampone, l'esito è stato negativo, ma quando le sue condizioni sono precipitate ed è stato effettuato un secondo test, la diagnosi era ormai chiara: si trattava di Covid-19. Poi c'è stata la corsa in ospedale ed infine il ricovero in rianimazione dove infine si è verificato il decesso dopo 3 settimane di agonia. Oltre alla moglie Simona, sposata 25 anni fa, e ai due figli, Enrico ed Elena, Omar Pagotto lascia i genitori, il padre Marco e mamma Anna, e la sorella Gianna. I funerali saranno celebrati giovedì pomeriggio alle 15 a Orsago. Omar è una delle numerose vittime che si stanno registrando in Veneto negli ultimi giorni. Il record negativo è stato raggiunto martedì, con 165 decessi in 24 ore. Una situazione che sta diventando sempre più preoccupante e che ha spinto il governatore della Regione, Luca Zaia, a chiedere al governo l'istituzione di una zona rossa nazionale nel periodo compreso tra Natale e l'Epifania per fermare la circolazione del virus.