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Tra il 2022 e il 2023 i casi di morbillo in Europa sono aumentati di 60 volte

La crescita dei contagi è la conseguenza del fatto che “negli ultimi tre anni più di 1,8 milioni di bambini nella regione europea dell’Oms non hanno potuto vaccinarsi contro il morbillo”.
A cura di Davide Falcioni
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Nel 2023 i casi di morbillo in Europa sono aumentati di 60 volte rispetto all'anno precedente. A riferirlo una nota congiunta pubblicata oggi dalla Commissione europea, dell'Organizzazione mondiale della sanità e dell'Unicef in occasione della European immunization week 2024 (21-27 aprile). La crescita dei contagi è la conseguenza del fatto che "negli ultimi tre anni più di 1,8 milioni di bambini nella regione europea dell'Oms non hanno potuto vaccinarsi contro il morbillo". Le tre istituzioni sottolineano quindi: "La nostra determinazione a garantire i benefici della vaccinazione a tutti e ovunque non deve vacillare".

"L'istituzione del Programma ampliato di immunizzazione (EPI), 50 anni fa – prosegue la nota – ha rappresentato un momento cruciale nella storia della salute pubblica e ha salvato milioni di vite a livello globale ogni anno. Nel 1974, solo il 5% dei bambini del mondo era stato vaccinato contro difterite, tetano e pertosse. Oggi questa percentuale è salita a quasi l'85% dei bambini nel mondo e al 94% nella regione europea dell'OMS. Solo cinque anni dopo l'introduzione dell'EPI, il vaiolo è stato eradicato. Da allora, il raggio d'azione geografico del poliovirus selvaggio si è ridotto a soli due Paesi e la minaccia di diverse gravi malattie infettive dei bambini è diminuita drasticamente. La continua innovazione nel campo dell'immunologia ha portato allo sviluppo di vaccini in grado di proteggere da un numero ancora maggiore di malattie, aprendo la possibilità nella regione europea di eliminare l'epatite B e il cancro alla cervice uterina nel prossimo futuro. Mentre celebriamo questi risultati monumentali, che hanno protetto la salute di più generazioni, rimaniamo sulla scia della pandemia da COVID-19 e del suo impatto senza precedenti sulle nostre società ed economie, sui sistemi sanitari e sulla fornitura di assistenza sanitaria", si legge nella dichiarazione congiunta firmata da Hans Henri P. Kluge, direttore regionale dell'Oms per l'Europa, Regina De Dominicis, direttrice regionale dell'Unicef per l'Europa e l'Asia centrale, e Stella Kyriakides, commissaria europea per la Salute e la Sicurezza alimentare.

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Ecdc: "Tra marzo 2023 e febbraio 2024 in Europa 5.770 casi di morbillo"

A certificare l'incremento dei casi di morbillo anche l’European Centre for Disease Prevention and Control (Ecdc). Tra marzo 2023 e febbraio 2024 in Europa sono stati registrati 5.770 casi di morbillo e almeno 5 decessi dovuti alla malattia infettiva. Nello stesso periodo, si è registrato un aumento di 10 volte dei casi di pertosse rispetto ai due anni precedenti. "È scoraggiante vedere che, nonostante decenni di progressi ben documentati nella sicurezza ed efficacia dei vaccini, nei Paesi dell'Ue e dello Spazio Economico Europeo e a livello globale si affrontino ancora focolai di diverse malattie prevenibili con il vaccino", ha detto in una nota la direttrice dell'Ecdc Andrea Ammon.

"I vaccini hanno protetto molte generazioni e dovremmo assicurarci che continuino a farlo". A correre i rischi maggiori sono i bambini, specialmente quelli più piccoli di un anno che ancora non sono completamente protetti dal vaccino. Per questo motivo, spiega l’Ecdc, soprattutto nel caso del morbillo è essenziale il ruolo dell'immunità di gregge: "Il morbillo si diffonde molto facilmente, quindi, un'alta copertura vaccinale, di almeno il 95% della popolazione vaccinata con due dosi è essenziale per interrompere la trasmissione".

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