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Covid 19

Torino, va in ospedale col coronavirus e gli scoprono un tumore: operato e salvato

Intervento senza precedenti all’ospedale Molinette della Città della Salute di Torino. Un giovane positivo al coronavirus è stato salvato da un intervento non invasivo in broncoscopia rigida e supporto Ecmo. L’uomo era arrivato in ospedale a causa del Covid-19 ma una volta lì i medici gli hanno trovato un tumore che ostruiva quasi tutta la trachea e i bronchi.
A cura di Susanna Picone
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Finisce in ospedale perché positivo al coronavirus ma, una volta lì, i medici si rendono conto che il paziente aveva anche altri seri problemi. Ovvero un tumore che ostruiva quasi del tutto la trachea e i bronchi. Il paziente, che a causa del tumore aveva serie difficoltà respiratorie, è stato dunque sottoposto a un intervento senza precedenti ed è stato salvato. La storia che vede protagonista un giovane positivo al Covid-19 arriva dall’ospedale Molinette della Città della Salute di Torino. L’uomo è stato salvato da un intervento non invasivo in broncoscopia rigida e supporto Ecmo, grazie alle équipes di Pneumologia e di Rianimazione dell'ospedale del capoluogo piemontese. Si tratta del primo caso al mondo in cui questa procedura viene eseguita in un paziente Covid positivo con tutte le difficoltà correlate alla necessità di ridurre la diffusione dell'infezione nell'ambiente e tra gli operatori.

L'intervento sul paziente Covid per rimuovere il tumore

A quanto si apprende, inizialmente il giovane paziente era arrivato al pronto soccorso dell’ospedale di Ciriè con sintomi gravi da coronavirus e da lì è stato trasferito all’ospedale Giovanni Bosco di Torino. I medici hanno deciso di intubarlo a causa delle sue gravi condizioni ma durante questa operazione si sono resi conto del tumore. A quel punto le équipes di Pneumologia e di Rianimazione dell'ospedale Molinette sono intervenute con un intervento non invasivo per rimuovere la massa tumorale. L'intervento chirurgico risale a venerdì e attualmente il paziente è intubato e combatte contro il coronavirus.

Il racconto dell'intervento: 90 minuti per vestire i medici

Per vestire l'equipe che ha eseguito l'intervento di asportazione del tumore alla trachea sul giovane positivo al Coronavirus c'è voluta un'ora e mezza. Le protezioni necessarie per evitare il contagio, una sorta di scafandro con casco dotato di ventilazione interna con filtro, autonoma per oltre due ore, sono complesse da indossare, e l'operazione non può essere fatta senza l'aiuto di un'altra persona. Lo ha detto all'Ansa il dottor Paolo Solidoro, che ha eseguito l'intervento. "Il reperimento delle protezioni – ha spiegato Solidoro – è stato fatto a cura del gruppo diretto dal professor Luca Brazzi, che è riuscito in tempo rapidissimo a ottenere tutte le vestizioni. Sono presenti solo in alcuni ospedali, dove sono usate nei casi di situazioni infettive gravi o per alcuni interventi chirurgici ortopedici che possono comportare la micronizzazione di materiale midollare". "L'intervento in sé – ha spiegato ancora il chirurgo – è durato due ore e un quarto. Con le protezioni si lavora in assoluta sicurezza ma in modo più impacciato. Abbiamo operato con un broncoscopio rigido: è uno strumento di metallo del diametro 12 millimetri che ha il vantaggio di una visione più ampia ma lo svantaggio di non permettere la ventilazione del paziente. In questo caso comunque il giovane era già in circolazione extracorporea, una situazione che comporta maggiore rischio di sanguinamento, ma a causa del tumore che impediva di intubarlo non c'era scelta". Il medico ha quindi aggiunto che subito dopo l'intervento il paziente è uscito dalla circolazione extracorporea: "Sono passati cinque giorni e oggi gli sarà tolto il tubo. Anche se in medicina non c'è mai nulla di certo, sta andando bene e dovrebbe cominciare a respirare da solo". "Se se la caverà – ha detto ancora – può darsi che un giorno debba ringraziare proprio il Covid-19. Per quanto ci riguarda, la cosa fondamentale è che in un momento nel quale il sistema sanitario è particolarmente sofferente, grazie al sacrificio e collaborazione di tutti si riescono a fare anche cose come questa".

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