Torino: il compagno di cella russa, detenuto per protesta sale sul tetto del carcere

Si era più volte lamentato del suo compagno di cella perché russava e per questo aveva chiesto di poter cambiare sistemazione, ma all'ennesimo rifiuto ha deciso di reagire in maniera violenta aggredendo gli agenti e salendo sul tetto del carcere per protesta. È quanto avvenuto mercoledì pomeriggio nel carcere delle Vallette di Torino. L'uomo un 30enne cittadino marocchino in carcere per reati legati alla droga, quando si è visto rigettare l'ennesima richiesta di cambio cella è andato su tutte le furie, ha scagliato via gli agenti raggiungendo il tetto del padiglione "A" del carcere dove, dopo aver divelto un’antenna, l'ha utilizzata come spranga per distruggere tutti i faretti di illuminazione
Solo il successivo intervento di diversi agenti della polizia penitenziaria e dei vigili del fuoco è riuscito a riportare giù il detenuto che è stato denunciato immediatamente per minacce, danneggiamento e procurato allarme. Una brutta notizia per lui visto che avrebbe finito di scontare la pena il 9 settembre ma ora rischia di rimanere ancora a lungo dietro le sbarre. Il fatto è stato denunciato dal sindacato di polizia penitenziaria Osapp che attacca: “La tensione resta alta nelle carceri, atro che dichiarazioni tranquillizzanti, altro che situazione tornata alla normalità. siamo nel caos più totale, tra aggressioni, detenuti che salgono sui tetti e che compiono atti inconsulti e mancanza di vestiario per il personale e pessime condizioni della mensa di servizio”, commenta il segretario generale del sindacato di polizia penitenziaria".