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Covid 19

Terza dose, distanziamento e mascherine all’aperto: la ricetta di Rasi per evitare un lockdown

Guido Rasi: “Prima di arrivare a un lockdown sicuramente verrà introdotto l’obbligo di mascherina all’aperto, il divieto di assembramenti, una miglior gestione dei flussi”.
A cura di Davide Falcioni
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L'Italia rischia un nuovo lockdown generalizzato? È la domanda che rimbalza da giorni dopo l'aumento dei contagi e quello dei ricoveri ospedalieri, e con il rischio che la variante Omicron possa rivelarsi non solo molto più infettiva della Delta, ma anche più pericolosa in termini di sintomatologia sui pazienti. Ne ha parlato, intervistato da Lucia Annunciata a Mezz'Ora in Più, il professor Guido Rasi, già direttore dell'Agenzia Europea dei Medicinali e oggi consulente del commissario per l'emergenza Covid-19 Francesco Paolo Figliuolo. Secondo l'ex numero uno dell'EMA "bisogna tenere le misure attuali sulla variante Delta", perché l'accelerazione sulle terze dosi ci permette di tenere la situazione "sotto controllo accettabile". Rasi tuttavia avverte: "La Omicron potrebbe sparigliare completamente le carte, ma dobbiamo innanzitutto capire quale sia la severità della malattia e quanto questa variante sia in grado di sfuggire all'immunità naturale e a quella conferita dai vaccini".

Con Omicron l'Italia rischia un nuovo lockdown?

È proprio sulla base di questi dati che si potranno prendere eventualmente nuove misure, considerando che "qualcosa abbiamo imparato" in questi due anni,  e che "prima di arrivare a un lockdown sicuramente verrà introdotto l'obbligo di mascherina all’aperto, il divieto di assembramenti, una miglior gestione dei flussi". Secondo Rasi se verranno rispettate le regole di distanziamento sociale il lockdown sarà meno severo. Maggiori restrizioni verranno introdotte quasi certamente nei prossimi giorni visto che, ricorda l'ex direttore generale dell'EMA, l'occupazione degli ospedali sta crescendo e alcune regioni corrono verso la zona arancione. "Dobbiamo fare una corsa contro il tempo per verso la terza dose, che va fatta prima possibile. La campagna vaccinale va bene, la macchina è rodata a tutti i livelli, i vaccini ci sono e c’è buon numero di prime dosi, pari ormai a quasi 40mila al giorno".

Rasi: "Il Green Pass cambierà se Omicron bucherà i vaccini"

Quanto al Green Pass, per Rasi si tratta di uno strumento ancora valido ma destinato probabilmente a cambiare: "Se Omicron sarà in futuro l'unica variante e scopriremo che resisterà agli attuali vaccini il Green Pass non servirà e dovrà essere ripensato. Se Omicron si rivelerà in grado di "bucare" i vaccini di fatto si tratterà di un altro virus".

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