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Tangenti Abruzzo, l’audio che incastra l’assessore De Fanis

La registrazione usata dall’accusa per dimostrare che l’assessore alla cultura abruzzese chiedeva di gonfiare i costi delle manifestazioni per averne un ricavo personale.
A cura di A. P.
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"Devi rifare i conti, perché a me deve venire questo" è un passaggio dell'audio che incastra l'assessore alla Cultura della Regione Abruzzo Luigi De Fanis registrato dal giovane imprenditore Andrea Mascitti e che ha fatto scattare l’inchiesta della Procura di Pescara e che poi ha portato De Fanis agli arresti per corruzione. Il dialogo pubblicato da Repubblica avviene proprio negli uffici dell'assessorato, nella sede della Regione Abruzzo, e oltre a De Fanis e al giovane imprenditore dello spettacolo che vorrebbe organizzare una manifestazione, è presente anche una collaboratrice dell'assessore. De Fanis, arrestato nel novembre scorso proprio nell'ambito dell'inchiesta portata avanti dal procuratore Federico De Siervo e dal pm Giuseppe Bellelli, durante la conversazione chiede al giovane di gonfiare i costi della manifestazione per ricavare una parte del denaro anche per lui. Il politico però non sa che il giovane imprenditore, già messo alle strette in precedenza, si era rivolto ai magistrati e già collaborava con la procura di Pescara e per questo stava registrando tutto con il suo telefonino. Nella stessa inchiesta coinvolti anche un prestanome dell'assessore, che gestiva una associazione culturale che secondo l'accusa serviva a incassare il denaro, e la segretaria dello stesso De Fanis.

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