Sulmona, preside vieta le merendine a scuola: “Molto meglio pane e marmellata”

La "guerra alle merendine" scatenata dal Ministro dell'Istruzione Lorenzo Fioramonti sta trovando nuovi alleati giorno dopo giorni: Gabriella Di Mascio, dirigente scolastica dell'istituto comprensivo Lombardo-Radice-Ovidio di Sulmona (L'Aquila), ha infatti lanciato – con la collaborazione di Coldiretti – una proposta non vincolante ma comunque destinata a far discutere, quella di "educare i giovani alla sana alimentazione, perché il cibo spazzatura, come le merendine confezionate, sta producendo troppi casi di obesità tra i ragazzi". Quella della preside non è un'imposizione bensì un consiglio, reso noto tramite una circolare.
La dirigente dell'istituto comprensivo Lombardo-Radice-Ovidio di Sulmona si contrappone a quella presa nella scuola Piscicelli di Napoli, dove per ragioni di sicurezza e igiene la preside ha deciso di mettere al bando gli spuntini fatti in casa e favorire il consumo di prodotti confezionati. In Abruzzo invece, Coldiretti sta puntando forte sulla sensibilizzazione degli studenti al consumo di cibo non industriale. "Già ora nel nostro istituto, in particolare nella scuola media Ovidio, i distributori automatici forniscono solo pane e pizza – spiega la preside Di Mascio al quotidiano locale Il Germe – Niente merendine confezionate: il nostro obiettivo è sostituirle completamente nelle abitudini alimentari dei nostri studenti. Sarà un po' complicato da gestire, ma i benefici saranno evidenti". Alla campagna per una sana alimentazione, la scuola sta tentando di affiancare quella per il rispetto della Terra e dell'ambiente, con l'obiettivo di diventare plastic-free. "Ci stiamo muovendo per eliminare le bottiglie di plastica – conclude la preside – e sostituirle con delle borracce personalizzate che ogni alunno potrà avere in dotazione”.