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Strage Puglia, le vittime: Luciano Caterino, il corpo dilaniato dalle lamiere

L’uomo, 37 anni, era alla guida del convoglio giallo, quello proveniente da Bari.
A cura di D. F.
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Sono di Luciano Caterino, 37 anni, originario di Corato (Bari), i resti umani trovati a nella cabina di guida del convoglio giallo, quello proveniente da Bari, di cui era il macchinista. L’uomo nell’impatto è rimasto dilaniato. "Un grande lavoratore, un grande collega, un grande amico" dichiarano i colleghi della Ferrotramviaria. Tutti preferiscono il silenzio, almeno per il momento: "E' difficile riprendere a lavorare o anche solo a pensare".

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Caterino è la terza vittima di Corato: gli altri due, infatti, sono Pasquale Abbasciano e Francesco Ludovico Tedone. Il primo, di 61 anni, era originario di Andria ma da tempo era sposato con una dipendente comunale di Corato. Nei prossimi mesi sarebbe andato in pensione. Amava il suo lavoro e la campagna, coltivava ciliegie. Dopo il turno di lavoro si sarebbe dovuto recare ad Andria per raggiungere la figlia che stava terminando i preparativi per il suo matrimonio. "Abbiamo ritrovato il suo borsello ieri" raccontano i soccorritori. Sua moglie è andata immediatamente sul luogo dell’incidente e, purtroppo, non ha potuto fare altro che scontrarsi con la dura realtà.

Francesco Tedone aveva soli 17 anni. Era rientrato da pochi giorni dal Giappone: dopo aver studiato lì per diverso tempo, il prossimo anno avrebbe dovuto frequentare la scuola in Italia. Stava andando ad Andria per incontrare un insegnante, ma purtroppo non è mai arrivato nella città pugliese. "Voglio pensare che tu sia ancora in Giappone, che in questo momento ti stia divertendo come un matto o che magari stai giocando a qualcosa. Solo così ti voglio ricordare", ha scritto una sua umica su facebook.

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