Strage di Bologna, lo Stato chiede un miliardo a Mambro e Fioravanti

L'Avvocatura di Stato ha presentato una richiesta di risarcimento danni da oltre un miliardo di euro per i due terroristi di estrema destra Francesca Mambro e Giusva Fioravanti, condannati in via definitiva per la strage alla stazione di Bologna del 2 agosto del 1980. Nella motivazione del risarcimento l'Avvocatura spiega che i due terroristi neri devono pagare le spese materiali sostenute da strutture pubbliche per gli effetti dello scoppio della bomba oltre ai danni di immagine al Paese. Mambro e Fioravanti quindi dopo 18 anni dalla sentenza penale per il reato di strage, ora sono chiamati di nuovo in tribunale questa volta per il procedimento in sede civile. La richiesta di risarcimento per la strage di Bologna è arrivata dopo l'accelerazione voluta dall'ex ministro degli Interni, Anna Maria Cancellieri, attuale Guardasigilli ed ex commissario del Comune di Bologna. Grazie alla Cancellieri infatti lo Stato italiano ha finalmente quantificato il danno causato dalla strage di Bologna dando il via libera al processo civile.
Mambro e Fioravanti, che si sono sempre dichiarati innocenti, dal loro canto invocano la prescrizione del reato, già esclusa dagli avvocati di Stato, ma soprattutto la sproporzione della richiesta di risarcimento per il loro patrimonio. La richiesta però potrebbe lievitare ancora visto che i parenti delle vittime della strage di Bologna possono ancora intervenire nel procedimento e chiedere ulteriori risarcimenti di danni. "Io sono molto contento che lo Stato abbia intentato la causa, ne ero stato informato: proveremo ad inserirci anche noi, magari solo alcuni di noi" ha dichiarato il presidente dell'Associazione dei parenti delle vittime della strage di Bologna, aggiungendo "Queste due persone, che hanno avuto un sacco di favori, devono sapere che lo Stato e i parenti delle vittime vogliono andare fino in fondo. Magari non otterremo niente, visto che loro si dichiarano nullatenenti come i mafiosi, ma devono sapere che Stato e parenti vogliono che loro paghino. Devono risarcire le loro nefandezze".