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Sospetta che il paziente con l’infarto sia positivo al Covid e si rifiuta di curarlo: medico sospeso

Sospettava che un paziente giunto nel pronto soccorso di Gioia Tauro con i sintomi di un infarto fosse positivo al Covid-19 e si è rifiutato di trasportarlo presso il nosocomio di Reggio Calabria per paura del contagio: medico sospeso dall’esercizio della professione per un anno.
A cura di Gabriella Mazzeo
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Immagine d'archivio
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Sospettava che il paziente che avrebbe dovuto curare fosse positivo al Covid-19 e per questo motivo si è rifiutato di soccorrerlo e disporne il trasporto presso l'ospedale di Reggio Calabria. Un medico del Suem 118 è stato sospeso dall'esercizio della professione per un anno. La misura è stata applicata dal personale della Polizia di Stato in servizio presso la Sezione Investigativa del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Gioia Tauro. Secondo quanto ricostruito dalle indagini, il medico sospeso avrebbe dovuto soccorrere un 52enne giunto presso il pronto soccorso dell'ospedale di Gioia Tauro con sintomi da infarto.

L'uomo era arrivato in ospedale in codice rosso nell'ottobre del 2021 e il medico dell'ambulanza, dopo aver analizzato la cartella clinica del paziente, si sarebbe rifiutato di trasportarlo presso il GOM di Reggio Calabria a causa di una sospetta positività al Covid-19. Il 52enne è quindi deceduto presso il nosocomio di Gioia Tauro senza potersi sottoporre a un intervento salvavita. 

Il paziente avrebbe dovuto infatti essere operato d'urgenza presso la sala operatoria dell'UTIC che era stata allestita al GOM di Reggio Calabria. Il mancato trasporto in ambulanza ha però decretato la morte del 52enne. Il medico, secondo quanto ricostruito, si è rifiutato di trasportare il paziente a causa della mancanza di dispositivi di protezione anti-contagio all'interno del mezzo, decidendo arbitrariamente di allontanarsi dal nosocomio e rifiutandosi di applicare le richieste dei medici del pronto soccorso.

A provare quanto sostenuto dall'accusa, vi sarebbero una serie di immagini delle telecamere di videosorveglianza, alcune registrazioni di conversazioni con il 118 e le dichiarazioni di più testimoni. A causa delle gravi mancanze nei confronti del 52enne in pericolo di vita, il medico è stato sospeso per un anno dall'esercizio della professione.

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