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Covid 19

Sospensione AstraZeneca, Crisanti: “Decisione politica dettata dal panico”

Il professor Andrea Crisanti dopo la sospensione, in Italia e in altri paesi europei, del vaccino AstraZeneca: “Sono state decisioni politiche prese senza alcuna consultazione o supporto con i tecnici. Secondo me si è trattato di una reazione di panico da parte della politica”. “Abbiamo un Comitato Tecnico Scientifico, è stato consultato?”.
A cura di Davide Falcioni
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Lo stop temporaneo alle somministrazioni del vaccino AstraZeneca non sarebbe stato imposto sulla base di solide evidenze scientifiche: è l'opinione di Andrea Crisanti, direttore del dipartimento Microbiologia e Virologia Azienda Ospedaliera Padova intervenuto stamattina nella trasmissione Buongiorno, su Sky TG24. Per lo scienziato quelle che hanno riguardato il farmaco anglo-svedese "sono state decisioni politiche prese senza alcuna consultazione o supporto con i tecnici. Secondo me si è trattato di una reazione di panico da parte della politica". "Abbiamo un Comitato Tecnico Scientifico, è stato consultato? In Inghilterra sono state vaccinate 11 milioni di persone e non è successo niente". Quanto alla revisione da parte dell'Ema, il cui risultato dovrebbe essere reso noto domani, "il processo è iniziato e deve andare fino in fondo. Si facciano le indagini fino in fondo", ha aggiunto Crisanti. "Sarà compito della politica ricreare la fiducia – sottolinea lo scienziato -. Se poi lo si chiede all'Ema quest'ultimo deve essere assolutamente sicuro per dare risposte che diano fiducia. Dovrà produrre un documento che convinca le persone". Per il futuro però "bisogna stabilire delle soglie dopo le quali parte questo processo – rimarca -. E bisogna che in Europa tutti quanti si mettano d'accordo per non creare questo caos. Mi sta molto bene che vengano fatti ulteriori controlli per dare fiducia alle persone".

Ed è sempre sul tema della fiducia che Crisanti si concentra parlando della richiesta dei medici di ottenere uno "scudo penale": "Rimango stupito che ci possa essere un livello di responsabilità dei medici perché la vaccinazione è una misura di sanità pubblica, quindi una decisione politica in capo al ministro. Di fatto i medici sono  semplici esecutori – spiega – Non c’è proprio bisogno di questo scudo. Le persone sono consapevoli degli eventuali effetti collaterali, non c’è per il momento nessuna connessione fra i pochissimi decessi e la vaccinazione. Mi sembra come dover ammettere che il vaccino è pericoloso, cosa che non è. Sarebbe una cosa che non genera fiducia".

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