Sette arresti a Napoli: due anni fa uccisero un uomo per una partita di calcetto

Era il maggio del 2011 quando Raffaele De Rosa, un 36enne di Casoria, nel Napoletano, morì in seguito a quella che era sembrata una tragedia dovuta a un malore. Il 27 aprile l’uomo si presentò in ospedale dichiarando di essere rimasto vittima di un incidente stradale, rifiutò il ricovero e dopo qualche giorno morì. Oggi, a quasi due anni dai fatti, i carabinieri hanno fatto luce su quanto realmente accaduto giungendo alla conclusione che De Rosa fu ucciso dalle lesioni causate dalle botte ricevute da un branco. Coloro che lo picchiarono (causandogli la rottura della milza) volevano vendicarsi, secondo quanto ricostruito dagli investigatori, per una lite avvenuta durante una partita di calcetto che aveva visto protagonista il fratello del 36enne. Fu insomma picchiato per una vendetta trasversale, pestato fino a essere ucciso: per quel delitto sono state arrestate oggi dai carabinieri di Casoria sette persone con l’accusa di omicidio preterintenzionale.
I pm: “Sconfortante muto di omertà” – Sei di queste sono finite in carcere a Poggioreale, la settima è agli arresti domiciliari. Fu l’autopsia, all’epoca dei fatti, a rivelare che il ragazzo era stato vittima di un’aggressione e a permettere agli investigatori di avviare le indagini. E alla verità si è arrivati solo oggi, quando finalmente è stato abbattuto un muro di silenzi e reticenze. Sono queste, infatti, le parole amare utilizzate dai pm della Procura di Napoli che hanno condotto le indagini: “Le risultanze investigative hanno consentito di far luce, abbattendo uno sconfortante muro di omertà su un tragico episodio delittuoso che altrimenti sarebbe stato annotato nelle tristi statistiche dei decessi a seguito di incidente stradale a opera di ignoti pirati della strada”. Le persone arrestate dovranno rispondere a vario titolo di omicidio preterintenzionale e di detenzione e porto illegali d’arma e di oggetti atti a offendere.