Sesso con le studentesse e “patto di sangue” per il silenzio. A Torino

L'inchiesta sul professor Walter Giordano, accusato di aver avuto rapporti sessuali con due sue alunne, potrebbe presto arrivare a una svolta decisiva. L'uomo è agli arresti domiciliari in una comunità religiosa e sul suo caso sono stati chiamati ad esprimere un parere quattro professionisti: si tratta dello psichiatra torinese Elvezio Pirfo, a cui la procura ha affidato la responsabilità della perizia. Insieme a lui anche Francesco Nivoli (lo psichiatra di Sassari che fu già autore di una perizia su Annamaria Franzoni nel processo di Cogne), nominato dai difensori di Giordano (Enrico Gaveglio e Antonello Portera), Patrizia De Rosa, che ha redatto un parere sulle due vittime, e Renzo Gozzi, nominato da Francesca Violante, il legale che rappresenta le due ragazze. Il nodo cruciale è: Giordano è totalmente capace di intendere e volere oppure si tratta di un uomo con problemi psichiatri gravi? Da questo elemento muoverà il processo.
Intanto Repubblica ha pubblicato numerosi sms inviati nei mesi scorsi dal prof alle sue alunne: tra loro ci sarebbe un "patto di sangue" per il silenzio: "Gli sms devono essere più ‘neutri'" chiede Giordano il 29 maggio 2013. Il 24 dello stesso mese la vittima più giovane glielo aveva ricordato: "Ora continua il s s s s … e poi si farà sentire per finalmente spezzare il patto dei 3 anni". Spiega Repubblica: "Ed è proprio lì, in quel patto di sangue che vincolava al segreto assoluto le sue due allieve del liceo Soleri, minorenni quando cominciarono le relazioni, la chiave dell'inchiesta di Saluzzo. Un patto che anche le presunte vittime riconoscono: la sigla-chiave è "s s s s", quella che il prof e le due ragazze si scambiano in molti messaggi. Sta per ‘silenzio'".