“Sei il papà migliore del mondo”: il biglietto scritto dal bimbo prima di essere ucciso dalla mamma a Muggia

A “Dentro la Notizia”, su Canale 5, condotto da Gianluigi Nuzzi, è stato mostrato un nuovo documento sul tragico caso del bambino di nove anni ucciso il 14 novembre a Muggia, Trieste, dalla madre Olena Stasiuk. Si tratta di un piccolo bigliettino scritto dal bambino al padre il giorno prima della sua morte, in cui esprimeva affetto e cura non solo per lui, ma anche per gli animali da cortile della famiglia.
Nel messaggio, il piccolo scriveva parole semplici e intense:
Papà ti voglio bene più di tutto il mondo. Sei il papà migliore del mondo. Ti voglio bene. Anche Capobanda, con Sporcugna, Braccobaldo, Piccolo Sporcugna e la Vecchia".
Un gesto che testimonia l’amore e la fiducia che nutriva verso il genitore, in un contesto familiare già segnato da tensioni e difficoltà.
Nel corso della trasmissione è stato inoltre trasmesso un audio risalente a dicembre 2023 in cui la madre raccontava un episodio in cui l’ex marito aveva chiamato la polizia, accusandola insieme alla suocera di essere pericolosa per il bambino. L’audio, secondo la giornalista, conferma i rapporti difficili e conflittuali tra i genitori, un contesto che purtroppo non ha trovato protezione adeguata.

Intanto l’autopsia sul corpo del bambino, eseguita dall’anatomopatologo Stefano D’Errico su incarico della Procura di Trieste, ha rivelato particolari strazianti. Non sono stati riscontrati segni di difesa sul corpo del piccolo: nessun graffio sulle mani, nessuna traccia sugli abiti, a indicare che non ha avuto la possibilità né forse la forza di reagire all’aggressione. Il bambino sarebbe stato colto di sorpresa, mentre la madre lo colpiva con diversi fendenti alla gola, uno dei quali sarebbe stato fatale. L’esame post mortem è stato condotto alla presenza dei consulenti di parte sia della madre sia del padre, ma le autorità mantengono il massimo riserbo sui dettagli.
A Fanpage.it, l’avvocata del padre, Gigliola Bridda, ha raccontato che il bambino aveva da poco ripreso gli incontri con la madre senza la presenza di un educatore, dopo mesi di separazione. Per sentirsi più sicuro durante quei momenti, il bambino aveva ricevuto in regalo uno smartwatch con funzione di allarme. La legale ha ricordato che il dispositivo era stato consegnato a luglio dell’anno precedente e che il padre aveva acquistato la SIM. Tuttavia, a scuola il bambino doveva toglierlo e, al momento dell’ultimo incontro con la madre, non lo aveva al polso.
Bridda ha inoltre sottolineato che il bambino era già stato vittima di aggressioni fisiche: in passato la madre gli aveva messo le mani al collo, e durante un incontro con un’educatrice era stato chiuso in bagno al buio perché irrequieto. L’avvocata ha denunciato una falla nel sistema di protezione, che non avrebbe dovuto permettere incontri non protetti con la madre, lasciando il piccolo esposto a un rischio grave.