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Se l’ex eredita non ha più diritto all’assegno di divorzio

La Corte di Cassazione ha spiegato che le somme ereditate influiscono sul giudizio complessivo della capacità economica del coniuge beneficiario.
A cura di A. P.
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Se l'ex eredita, l'assegno di divorzio può essere modificato fino anche ad essere revocato in caso di somme considerevoli. È quanto stabilito dalla Corte di Cassazione che ha bocciato il ricorso di una donna di Roma che si era vista togliere l'assegno di divorzio dopo aver ereditato dal padre una somma non indifferente. La Suprema Corte, infatti, ha ricordato che anche se "i beni acquisiti per successione ereditaria dopo la separazione non sono incidenti sulla valutazione del tenore di vita matrimoniale perché intervenuta dopo la cessazione della convivenza, possono tuttavia essere presi in considerazione ai fini della valutazione della capacità economica del coniuge onerato" e quindi anche "ai fini della valutazione della capacità economica del coniuge beneficiario". Oltre ai 350 euro al mese di assegno il marito della donna doveva versare anche 300 euro per mantenere la figlia, così la Corte d'appello di Roma nel novembre 2011 aveva revocato l'assegno.

La donna aveva fatto ricorso spiegando che aveva già speso "metà dell'eredità paterna per potersi mantenere dopo la separazione in conseguenza del rifiuto dell'ex di corrispondere l'assegno impostogli in sede giudiziaria". La Corte di Cassazione nella sentenza sottolinea però che attualmente, a favore della donna vi è ancora "una somma capitale di 274 mila euro che potrà costituire una fonte di reddito di oltre duemila euro mensili per almeno dieci anni".

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