Scuola, via libera alla riforma del voto in condotta: cosa succede da settembre a chi prende 6 in pagella

Il Consiglio dei Ministri ha approvato oggi in via definitiva i regolamenti che riformano il voto in condotta per gli studenti delle scuole secondarie, dopo i pareri favorevoli espressi dal Consiglio di Stato. Le misure saranno pienamente operative a partire dall’anno scolastico 2025/2026, al via il prossimo settembre.
"È un segnale forte e chiaro: nella scuola italiana il rispetto per la persona e per le istituzioni è imprescindibile. Con questa riforma, il voto di condotta torna a essere un importante strumento educativo per far crescere cittadini responsabili e consapevoli. Vogliamo una scuola autorevole, non autoritaria, in cui il merito, il rispetto e la centralità della persona sono fondamentali", è stato il commento del Ministro Giuseppe Valditara.
Ma cosa cambia praticamente per gli studenti? La novità principale riguarda l'ammissione alla classe successiva. Secondo la riforma, infatti, saranno ammessi alla classe successiva coloro che, in sede di scrutinio finale, avranno ottenuto una valutazione superiore a sei decimi. In altre parole, col 5 si viene bocciati, si salva solo chi ha dal 7 in su.
Per chi invece ha avuto una valutazione pari a sei decimi ci sarà la sospensione del giudizio di ammissione alla classe successiva, con la possibilità di realizzare di un elaborato su tematiche di cittadinanza attiva, collegato ai motivi che hanno determinato il voto ottenuto. Col 6 si verrà cioè rimandati a settembre.
Il Ministero ha specificato che "viene completamente rivista la funzione delle sanzioni a carico degli studenti: non più strumenti unicamente punitivi ma, al contrario, una occasione di crescita educativa grazie alla volontà di assegnare – in luogo di una mera sospensione dalle lezioni – attività di approfondimento sulle conseguenze dei propri comportamenti o lo svolgimento di attività di cittadinanza solidale presso enti o associazioni previamente individuati dalle scuole".