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Scuola, studenti italiani sempre più in crisi: uno su tre prende già ripetizioni per salvarsi

Secondo un’indagine effettuata da Skuola.net su 12mila studenti italiani, il 40 per cento deve già recuperare una o più materie al giro di boa dei primi colloqui scuola-famiglia dell’anno scolastico. Per questo, molti già si sono affidati alle ripetizioni private per poter superare le difficoltà soprattutto nelle materie tecnico scientifiche.
A cura di Ida Artiaco
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Che la preparazione degli studenti italiani non sia al meglio in questi anni è stato testimoniato di recente da una serie di ricerche. L'ultima, in ordine cronologico, l'indagine Ocse-Pisa, che ha rivelato come i quindicenni nel nostro Paese abbiano serie difficoltà nella lettura e nelle scienze. Una ulteriore conferma di questo trend negativo arriva da una recente ricerca promossa da Skuola.net che dimostra come al momento, al giro di boa dei primi colloqui scuola-famiglia dell’anno scolastico, il 40 per cento dei ragazzi deve già recuperare una o più materie, per lo più concentrate nell’ambito matematico-scientifico. Per questo un terzo degli studenti intervistati, in totale 12mila ragazzi delle scuole secondarie, sta già prendendo ripetizioni, o lo farà a breve.

Ripetizioni, il 40 per cento degli studenti italiani ne ha bisogno

Nello specifico, è emerso che il 20% di loro sta già prendendo ripetizioni da settimane, e tra i liceali la percentuale arriva a toccare addirittura il 24%. A cui va aggiunto un 3% che le ha iniziate subito dopo il ricevimento dei professori e un 7% che attende i colloqui ma è convinto che le farà. In totale, dunque, il mercato delle ripetizioni assorbe quasi un terzo degli studenti delle scuole medie e superiori. Il che si traduce in un serio impegno economico da parte delle famiglie: se alle elementari perdere l’anno per scarso rendimento è un evento da prima pagina, alle medie inizia a diventare un fatto raro ma possibile per poi concretizzarsi nell’ecatombe del primo anno delle superiori, dove 1 su 10 mediamente non ce la fa a superare la tagliola. Il fenomeno è in effetti molto vasto: il 36%  di coloro che hanno ammesso di avere difficoltà nel rendimento ha una media sotto il 6 in una o più materie, il 5% in quasi tutte. Tra le materie che più mandano in crisi gli alunni italiani ci sono quelle tecnico-scientifiche, tallone d’Achille di generazioni di alunni.

Le materie scientifiche tallone d'Achille della scuola italiana

I trend delle ripetizioni lo confermano. Il 35% degli intervistati, dovendo indicare le materie in cui sta prendendo lezioni private, inserisce nell’elenco la matematica; il 15% aggiunge anche le altre scienze (fisica, chimica, biologia, ecc.). A conti fatti, la metà dei ragazzi, ha bisogno di recuperare in quest’area didattica. Problematico anche il rapporto con il latino e il greco (qui il discorso riguarda i liceali), menzionati dal 14%. Senza dimenticare un 12% che dice di dover migliorare nelle lingue straniere e un 10% che cerca aiuto per l’italiano. Per risolvere questi problemi molti si rivolgono ai professori di scuola (48%) e ai neolaureati (22%). Solo una piccola parte si fida di amici e parenti e in misura ancora minore di altri studenti. Molti, tuttavia, si rivolgono a piattaforma online.

Non solo prof e amici: boom delle piattaforme online per le ripetizioni

Gli italiani si stanno abituando a trovare e prenotare una ripetizione privata con la stessa facilità con cui si ordina un articolo su un e-commerce o una pizza a domicilio sull’app. Chiedendo sia agli studenti (compresi gli universitari) che ai genitori, circa 4 su 10 conoscono i portali di ripetizioni. E, quasi un terzo di loro (30%), li ha sostituiti ai canali tradizionali. Tra i vantaggi, il fatto di poter svolgere gli incontri col docente anche online (23%), tramite un pc (usando i normali software per le video-conferenze); seguito dall’ampia rosa di tutor presenti in ‘catalogo’ (22%), dall’assistenza in caso di problemi (14%) e dalla formula ‘soddisfatti o rimborsati’ che molti siti offrono (11%), oltre al contrasto del mercato nero, visto che quasi tutti questi portali prevedono la tracciabilità dei pagamenti.

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