Scandalo Expo 2015: il caso dei lavori “finti” a favore di stampa e tv

"C'erano i giornalisti, la televisione e gli escavatori che facevano finta di scavare, dove uno scavava e l'altro riempiva, giusto per fare cinema". A parlare è un certo Ale che spiega a Pier Paolo Perez, l'ex responsabile dell'Ufficio Gare e Appalti di Infrastrutture Lombarde, come vanno i lavori relativi all'appalto per la cosiddetta ‘piastra' per l'Expo 2015 a Milano. La conversazione, intercettata dalla Guardia di Finanza il 2 febbraio 2012, fa riferimento ai "finti" lavori per la "trincea" del nuovo ospedale di Bergamo. Sono i nuovi dettagli venuti fuori dalle carte dell'inchiesta della Procura milanese che una settimana fa ha portato all'arresto del'ex direttore generale di Infrastrutture Lombarde, Antonio Rognoni, dello stesso Perez, e di altre sei persone per una lunga serie di presunte turbative d'asta in relazione alle più importanti opere pubbliche degli ultimi anni in Lombardia. Secondo i magistrati i capi d’accusa sono svariati e molteplici: partendo dalle presunte turbative d’asta si arriva ad un faldone di accuse che arriva a sfiorare le 60 unità.
Nella telefonata in questione Ale "dice che domani gli girerà il video dove si vede che hanno iniziato i lavori per la trincea" ossia una parte dei lavori relativi alla struttura sanitaria. La telefonata è contenuta nei brogliacci che sono stati depositati come allegati all'ordinanza di custodia cautelare. Ale, scrivono gli investigatori, dice a Perez che "lui" (secondo le Fiamme Gialle si tratterebbe di "Rognoni") "lunedì va da Lucchina (Carlo, ex direttore generale della sanità lombarda, già coinvolto nel caso Maugeri) sul tema Bergamo perché ora sono sotto i riflettori, Ale dice che hanno tre giorni di riunioni su Bergamo". L'uomo poi, evidenziano ancora gli inquirenti, "dice che domani" girerà a Perez "il video dove si vede che hanno iniziato i lavori per la trincea, dice che c'era l'Eco (L'Eco di Bergamo) con i giornalisti, la televisione e gli escavatori che facevano finta di scavare dove uno scavava e l'altro riempiva giusto per fare cinema".