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Ultime notizie su Sara Pedri, ginecologa scomparsa a Trento

Sara Pedri, le colleghe contro la vice Mereu: “Ci chiamava cretine e ci cacciava dalla sala parto”

Le colleghe di Sara Pedri, la ginecologa scomparsa il 4 marzo dopo le dimissioni dal reparto di ginecologia dell’ospedale di Trento, hanno confermato le umiliazioni in reparto e il clima tossico sul posto di lavoro. In particolare, hanno puntato il dito contro la dottoressa Liliana Mereu, vice del primario Tateo. La difesa però rilancia: “Nessun demansionamento, è stata una maestra”.
A cura di Gabriella Mazzeo
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I verbali delle testimonianze fornite da alcune ginecologhe dell'ospedale Santa Chiara di Trento raccontano  vessazioni continue in reparto e in sala operatoria. Le colleghe di Sara Pedri, la ginecologa 30enne scomparsa nel mese di marzo dopo le dimissioni dal nosocomio di Trento, hanno confermato le umiliazioni sul posto di lavoro e in particolare hanno puntato il dito contro la dottoressa Liliana Mereu, vice del primario Saverio Tateo. Secondo l'accusa, alle colleghe diceva: "Non capite niente, siete delle cretine".

Aggressioni verbali che avrebbero fatto sentire le ginecologhe sempre più insicure. Nel caso di Sara, invece, i maltrattamenti avrebbero portato a una vera e propria depressione. Non solo insulti e umiliazioni, ma anche turni "ritoccati" per favorire se stessa e altre poche elette. Accuse importanti sulle quali cerca di far luce sia la magistratura che l'Azienda sanitaria. Sono in tutto 110 i medici che hanno denunciato il clima di paura del reparto di ginecologia. Le criticità erano tali da aver causato nel corso del tempo le dimissioni con conseguente trasferimento di diversi medici. In seguito alle testimonianze, sia il primario Tateo che la sua vice sono stati trasferiti. Nella giornata di venerdì, la dottoressa Mereu ha presentato tramite i suoi avvocati 20 pagine di memoria con 11 documenti allegati. Nel report, si analizzano e contestano tutte le accuse mosse dalle colleghe. Mereu nega con forza di aver mai rivolto insulti alle ginecologhe in servizio e torna a parlare della turnistica. "I turni non travalicano mai le ore di lavoro previste dalla contrattazione collettiva – scrivono i legali della dottoressa -. E comunque non erano il suo compito: quando c'era la necessità di modificarli per impegni o convegni ai quali doveva partecipare, si comunicava l'esigenza al responsabile della turnistica. Lei stessa doveva sottostare a delle regole e dare la  propria disponibilità. Non poteva intervenire".

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Nessuna revisione della turnazione, secondo Mereu, per favorire se stessa o colleghe scelte tra le altre. Qualcuno però spiega di esser stato quasi "bandito" dalla sala operatoria. Anche in questo caso, la vice di Tateo respinge le accuse. "Si tratta di una persona che ha insegnato molto a tanti di questi professionisti – spiegano i legali della dottoressa -. Non vi è mai stato alcun demansionamento". Per questo motivo, la richiesta della difesa è l'archiviazione del procedimento con reintegro in reparto della dottoressa.

Ascoltato dalle autorità nella giornata di mercoledì, l'ex primario Saverio Tateo ha ribadito la correttezza del proprio operato, respingendo nuovamente le accuse. Secondo i colleghi, però, il clima di angoscia in reparto avrebbe portato Sara Pedri ad allontanarsi, per poi sparire nel nulla il 4 marzo. L'ipotesi è che la 32enne possa essersi tolta la vita.

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