186 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Samantha D’Incà in stato vegetativo. Il padre: “Legge sul fine vita incompleta, battaglia necessaria”

Samantha D’Incà è in stato vegetativo ormai da mesi nonostante i suoi 30 anni. La ragazza aveva più volte espresso la sua volontà di interruzione delle cure ai genitori, ma non le aveva mai messe per iscritto. Ora la famiglia lotta per staccare la spina. Il padre: “La sua battaglia non è inutile, legge sul fine vita ancora incompleta”
A cura di Gabriella Mazzeo
186 CONDIVISIONI
Immagine

Samantha D'Incà è immobile in un letto di ospedale nonostante abbia 30 anni. In coma dal 20 novembre, dopo un'operazione a una gamba, è in stato vegetativo da mesi. "Il suo cervello non ha ricevuto più ossigeno per troppo tempo e adesso ha lo stato di coscienza di una neonata" spiega la madre, convinta di voler staccare la spina alla giovane come da sua volontà. Il giudice ha però disposto un nuovo tentativo di riabilitazione e quindi Samantha viene idratata e nutrita nella speranza che qualcosa possa succedere. Se anche si risvegliasse, però, sarebbe in grado al massimo di stare seduta e deglutire. "Se mia figlia può smuovere le acque in materia di Fine Vita nella direzione giusta, allora vuol dire che anche nello stato vegetativo in cui si trova è riuscita a fare qualcosa di grande" ha dichiarato il padre della 30enne Giorgio D’Incà, che ora sta portando avanti la battaglia per ottenere l'interruzione dell'alimentazione tramite le macchine.

Samantha ha comunicato più volte le sue volontà ai genitori, ma non le aveva mai messe per iscritto. "Con lei parlavamo spesso della morte – ha spiegato il fratello Manuel -. Lei era determinata anche se io le dicevo sempre che era troppo giovane. Voleva che a decidere fosse chi le stava vicino, ma non voleva accanimento. Lo ha detto più volte". Il legale della famiglia sostiene che si possa ricostruire la volontà della persona anche se non messa per iscritto. Per questo serve un amministratore di sostegno, ossia una persona che abbia compiti di assistenza e rappresentanza in ambito sanitario, ma la decisione spetta sempre comunque in ultimo al giudice cautelare come da norma di legge. "Questa è una legge fatta a metà, nessuno vuole portarla fino in fondo per paura di inimicarsi gli elettori" ha dichiarato la mamma della trentenne, Genzianella Dal Zot.

Legge sul Fine Vita

Secondo la legge del 2017 sul Fine Vita, ogni persona maggiorenne capace di intendere e di volere può esprimere le proprie volontà in materia di trattamenti sanitari attraverso alcune disposizioni anticipate nel caso in cui sopraggiunga l'incapacità di autodeterminazione. Si può quindi esprimere la propria volontà in forma scritta o attraverso videoregistrazione. Nelle disposizioni è necessario indicare anche un fiduciario pronto a fare le veci del paziente e rappresentarlo davanti al medico e alle strutture sanitarie. A dicembre del 2019, secondo un'indagine condotta a livello nazionale, meno di un italiano su dieci aveva sottoscritto le disposizioni anticipate. In molti, benché favorevoli alla sospensione delle cure, continuano ad essere poco informati su cosa fare per essere tutelati in caso del sopraggiungere di una condizione medica irreversibile.

186 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views