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Salento, ripresi i lavori al gasdotto Tap: area del cantiere isolata per evitare proteste

Un massiccio schieramento di uomini delle forze dell’ordine sta impedendo agli attivisti No Tap di raggiungere l’area del cantiere. “Lo stato si mette al servizio di una multinazionale invece di ascoltare le istanze di un intero territorio”.
A cura di Davide Falcioni
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Sono ripresi a pieno regime i lavori per la realizzazione del gasdotto Tap a Melendugno, in Salento. La località marina di San Foca è stata letteralmente militarizzata e resa inaccessibile ai non  residenti: solo questi ultimi, infatti, possono raggiungere la frazione e superare i posti di blocco istituiti nella notte su tutte le vie d'accesso. Nessuno può avvicinarsi al cantiere e un gruppo di una ventina di attivisti No Tap da diverse ore è bloccato dalle forze dell'ordine nel presidio.

L'importante  sistema di sicurezza – che sta anche creando gravi disagi alla circolazione attorno a Melendugno  – è stato attuato su decisione della Prefettura e della Questura, nel tentativo di evitare le contestazioni che hanno contraddistinto i lavori in primavera e nei giorni scorsi, quando sono state effettuate le potature degli ulivi.  La scorsa primavera, tra marzo e maggio, furono centinaia gli attivisti e i cittadini che tentarono fisicamente di bloccare il passaggio dei mezzi Tap e in più di un caso si arrivò allo scontro con le forze dell'ordine. Per scongiurare il "rischio" che il gruppo dei manifestanti potesse diventare consistente come all'epoca, stavolta si è deciso di effettuare una massiccia operazione militare, isolando gli attivisti nel presidio e impedendo ad altre persone – che pure si sono radunate numerose nella notte sulle vie d'accesso a San Foca – di avvicinarsi al cantiere.
I mezzi delle ditte ingaggiate dalla multinazionale, in questo modo, sono riusciti a raggiungere facilmente l'area di lavoro a San Basilio, scortati da una colonna di blindati di polizia e carabinieri. Le operazioni in corso riguardano il ripristino del cantiere da cui prima dell'estate furono espiantati 211 ulivi, danneggiato soprattutto nella recinzione, allo scopo di isolare la zona in cui a breve dovranno avere inizi i lavori veri e propri.

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