Salame “made in Italy” ritirato dai mercati europei per presenza di salmonella

Rasff, il sistema di allerta rapido dell’Unione Europea, ha diffuso l’elenco dei prodotti alimentari distribuiti in Italia e oggetto di allarme grave. In particolare la rete che protegge i consumatori, e che diffonde le ordinanze di ritiro degli scaffali velocemente in tutta Europa, mete in guardia contro alcuni salumi italiani portatori di salmonella. Da alcuni giorni sono state allertate le autorità sanitarie dei diversi Paesi europei circa la presenza di batteri che possono essere responsabili della “salmonellosi”, una delle più fastidiose malattie a trasmissione alimentare.
La Salmonella ha nome habitat il tratto intestinale dell’uomo e degli animali e la sua presenza nell’ambiente è conseguente a contaminazione fecale. Secondo gli esperti vanno distinte le salmonelle adattate all’ospite, responsabili di tifo e paratifo nell’uomo, diffuse nei paesi in via di sviluppo, e quelle non ospite-specifiche che in Europa vengono contratte generalmente attraverso il consumo di alimenti contaminati: in particolare carne di pollo, tacchino e maiale, molluschi bivalvi, semi germogliati pronti al consumo, uova e ovoprodotti, prodotti lattiero-caseari a base di latte crudo, frutta e verdura crude. Anche gli animali domestici – seppur raramente – possono rappresentare, una fonte di infezione per l’uomo.
I sintomi della salmonella sono diversi: si va dai semplici disturbi del tratto gastro-intestinale fino a forme cliniche più gravi riguardanti in prevalenza i bambini, gli anziani e i soggetti immunodepressi. Normalmente i sintomi della malattia si manifestano tra le 12 e le 36 ore dall’ingestione degli alimenti contaminati e si protraggono per 4-7 giorni. In ogni caso tutti i prodotti contaminati sono stati ritirati dagli scaffali già da diversi giorni, dunque le probabilità di contrarre la salmonella sono piuttosto remote.