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Ruba gioielli e borse di lusso a un’avvocata per 69mila euro: condannata la colf di una villa nel Torinese

Per una donna di 53 anni è arrivata la condanna in primo grado a due anni di carcere per aver rubato borsette e gioielli per 69mila euro nella villa di un’avvocata torinese per cui lavorava come colf.
A cura di Giorgia Venturini
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Avrebbe rubato borsette e gioielli per 69mila euro nella villa di un’avvocata torinese per cui lavorava come colf. Ora per una donna di 53 anni è arrivata la condanna in primo grado a due anni di carcere. La pena è sospesa con la condizionale e il giudice ha costretto l'imputata a risarcire la vittima: è stata decisa una provvisionale di 25mila euro, come anticipo di una somma più elevata da stabilire con un nuovo processo.

Tutto sarebbe stato ripreso dalle telecamere di video sorveglianza della villa. Dalle indagini è emerso che la donna aveva rubato otto borse di Louis Vuitton e Fendi; un portafoglio di Gucci; un orologio Cartier; un orologio Seiko d’oro e argento; una collana con 20 diamantini; 10 anelli d’oro, d’argento, con diamanti e pietre preziose; quattro paia d’orecchini d’oro; tre bracciali d’argento con ciondoli in oro; quattro bracciali d’oro e tre collane d’oro con brillanti. Le immagini hanno ripreso la donna allontanarsi dall'abitazione con sacchi della spazzatura neri: alcuni li aveva messi nei bidoni dei rifiuti, altri – quelli con all'interno la refurtiva – li aveva caricati sulla sua macchina. L'imputata avrebbe ammesso le sue responsabilità in un interrogatorio durante le indagini ma non si è mai presentata al processo.

La proprietaria della casa – come riporta Torino Today – avrebbe precisato che "gli oggetti erano nascosti in tre punti diversi della casa. Questa colf aveva iniziato a lavorare per me da pochi mesi. Sembrava affidabile. Addirittura, quando non trovavamo più il portafoglio Gucci (uno dei primi oggetti a essere rubato, ndr), lei aveva accompagnato mia figlia a sporgere denuncia. Solo dopo abbiamo scoperto che era lei a rubare, grazie alle telecamere".

Dalle indagini è emerso anche che buona parte della refurtiva era stata venduta su Vinted, mentre alcuni gioielli erano stati portati in due diversi compro oro. E altri oggetti invece non sono stati più trovati: "Non credo riuscirò mai a riavere i miei oggetti, che avevano un grande valore affettivo. Spero, almeno, di essere risarcita", ha aggiunto la vittima.

Ora l'imputata dovrà anche difendersi dalle accuse di presunte truffe immobiliari, che avrebbe compiuto dopo essere stata licenziata dall’avvocata torinese.

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