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Rovigo, troppo tifo durante le partite del figlio: stadio vietato al papà ultrà

Al papà di un giocatore della Monti Rugby Junior di Rovigo è stato vietato di supportare in campo il figlio, ricevendo una sorta di Daspo casalingo limitato agli impianti sportivi del “Battaglini”. Il motivo: tifo eccessivo. Sarà il Consiglio direttivo della Società a stabilire se e quando potrà ritornare a bordo campo.
A cura di Ida Artiaco
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Il suo tifo è stato eccessivo, a tal punto da arrivare a insultare l'arbitro con parolacce e a comportarsi da ultrà ogni volta che in campo scende il figlio. Per questo, al padre di un giocatore della Monti Rugby Junior di Rovigo è stato vietato di entrare allo stadio. A farne le spese era stato però pure il ragazzo, di 9 anni, che pure è stato allontanato dalla squadra, anche se dopo qualche giorno di sospensione è stato reintegrato nel gruppo. La decisione è stata presa dalla stessa società e comunicata alla famiglia con tanto di telegramma arrivato a destinazione lunedì scorso.

Nulla è cambiato invece per il genitore, per il quale resta il divieto di ingresso, una sorta di Daspo casalingo limitato agli impianti sportivi del "Battaglini" di Rovigo. Sarà il Consiglio direttivo della Società lunedì prossimo a stabilire se e quando potrà ritornare a bordo campo. Alla base della decisione ci sarebbe l'eccessivo tifo e calore dimostrato lo scorso weekend sugli spalti, durante una partita in trasferta del torneo Under 10, a San Donà di Piave, una vera e propria goccia che ha fatto traboccare un vaso già pieno. "Il papà in questione non ha insultato o minacciato pesantemente l’arbitro e nemmeno l’allenatore – fanno sapere dalla società Monti -. Ma rileviamo che ha avuto nel corso del tempo comportamenti pressanti e reiterati non in linea con i principi e i valori del rugby".

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