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Rovigo, falegname ucciso e gettato nel canale. Confessa il presunto killer

Ha confessato il presunto assassino di Massimo Negrini, uomo trovato in un canale con un colpo di pistola alla testa.
A cura di D. F.
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Erano quasi le 23 di ieri sera, 2 febbraio quando le acque limacciose dello scolo Valdentro, a Lendinara, in provincia di Rovigo, hanno restituito il cadavere di Massimo Negrini: l'uomo è stato ucciso con un colpo di pistola di piccolo calibro esplosa nel suo occhio. Ebbene, per quell'omicidio c'è il primo fermo: si tratta di un polesano collezionista di armi che conosceva piuttosto bene la vittima.

Secondo la ricostruzione effettuata dagli inquitrenti Negrini, di professione falegname, era titolare della ditta Max Arreda di Calto. Era stato visto l'ultima volta lunedì, quando si era recato a pranzo dalla madre. Poi si era recato in azienda e da quel momento le sue tracce si erano perse, tanto che i parenti  avevano denunciato la sua scomparsa ai carabinieri. Le ricerche avevano portato ben presto al ritrovamento del suo corpo senza vita.

A quanto pare il movente del delitto sarebbe un debito da 40mila euro che la vittima voleva recuperare dal presunto assassino, suo conoscente, che però l'avrebbe ucciso. Il presunto assassino è stato fermato dai carabinieri: si tratta di un uomo di 40 anni a cui i militari hanno sequestrato delle armi, che collezionava in casa. Il corpo di Negrini è stato trovato in un canale di scolo a Lendinara, completamente nudo. I vestiti sono stati trovati a poca distanza. Il presunto killer, dopo alcune ammissioni parziali, avrebbe poi ammesso il delitto.

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