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Roma (non) si muove con Atac: aumentano i prezzi, diminuiscono i bus (DOSSIER)

Il costo dei biglietti sale del 50 percento ma si tagliano autobus, fermate e chilometri percorsi. A fronte di un netto incremento dei pendolari, esasperati da un servizio che peggiora di anno in anno. A confermarlo sono i dati diffusi proprio dall’Atac…
A cura di Enrico Nocera
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Dossier Atac

Alla fine l'aumento è arrivato. I cittadini romani (come le migliaia di turisti che ogni giorno visitano la città eterna) pagheranno 50 centesimi in più il biglietto per i mezzi pubblici, che da un euro passa, appunto, a un euro e 50; gli abbonamenti mensili lievitano da 30 a 35 euro, quelli annuali da 230 a 250. Le proteste dei pendolari non si sono fatte attendere: sotto accusa il malfunzionamento del parco mezzi, con tempi d'attesa sempre più lunghi e condizioni di servizio non all'altezza di una Capitale europea. Andiamo, quindi, a dare un'occhiata ai numeri: scopriremo un curioso fenomeno per il quale all'aumento delle tariffe corrisponde un taglio generalizzato ai servizi

AUMENTANO I PASSEGGERI, SPARISCONO I BUS – Facciamo un piccolo confronto tra la Carta dei servizi 2008 e quella 2011 (la più recente), stilate entrambe proprio dall'Atac. In tre anni sono aumentati, complessivamente, i chilometri di rete (passati da 2.246 a 3.510) e i passeggeri (1.088.532.042 in tutto il 2007 contro 1.178.381.365 trasportati nel 2010). Un incremento notevole dell'utenza cui è corrisposta una diminuzione, altrettanto notevole, dei servizi. Primi fra tutti gli autobus: nel 2008 erano 2.704, oggi sono 2.115. In tre anni sono stati tagliati ben 589 automezzi, senza che questi venissero rimpiazzati da nuove vetture. Ma ci troviamo solo sulla punta dell'iceberg. Andiamo più a fondo per scoprire altre voci ricche di segni “meno”: a inizio 2008 il volume di produzione (vale a dire i chilometri percorsi complessivamente dalle vetture in servizio) era di 139.934.524; oggi è sceso a 112.877.952, il 19,33 percento il meno. Anche le fermate hanno subito un drastico ridimensionamento: dalle 8.293 del 2008 si è giunti alle 6.967 di oggi. Anzi: 6.968, visto che ultimamente è stata ripristinata la fermata di fronte Palazzo Grazioli, residenza capitolina di Silvio Berlusconi. Come si suol dire: “son soddisfazioni”.

DIMINUISCONO LE LINEE – I tagli al volume di produzione sopracitati appaiono ancora più evidenti se ci addentriamo nello specifico delle linee, quelle ad alta e media frequentazione: per le prime assistiamo a un taglio del 34 percento: nel 2008, infatti, rappresentavano il 18 percento dei mezzi Atac in totale. Oggi rappresentano il 12 percento. Un destino più clemente si è abbattuto sulle seconde: taglio del 3,90 percento (nel 2008 rappresentavano il 51 percento del parco mezzi, oggi il 49). Tagliate con l'accetta anche le linee notturne: se nel 2008 erano il 10 percento del totale, oggi rappresentano il 5 percento. In pratica, i passeggeri hanno detto definitivamente addio alla metà dei bus notturni gestiti dall'Atac. Nel panorama generalizzato dei tagli, ci sarà mai qualcosa che aumenta, a parte i pendolari costretti a viaggiare come sardine? Una cosa c'è! La distanza media delle fermate: 377 metri nel 2008, 394 oggi.

E LA METRO? – Lasciamo l'autobus e scendiamo in metropolitana. Anche qui il confronto 2008-2011 rivela un panorama generalizzato di tagli, seppur leggermente più lievi rispetto all'ecatombe abbattutasi sui mezzi di terra. Roma (in attesa dei tempi ormai biblici di realizzazione per la linea C) dispone di due linee metropolitane su ferro: A e B. La frequenza di passaggio dei convogli varia a seconda della fascia oraria, divisa tra quella “di punta” e quella “morbida”. Ebbene, per quanto riguarda la Linea A, nel 2008, la frequenza variava fra i 3 minuti e i 3 minuti e mezzo; oggi tra i 3 minuti e mezzo e i 4 minuti. Stesso discorso per la Linea B: tra i 4 minuti e 35 e i 5 minuti di attesa tre anni fa, a fronte dei 5 minuti e 20 di oggi. Differenza risibile, a primo acchito, ma che non bisogna sottovalutare considerate le migliaia di persone che, ogni giorno, affollano le stazioni della metropolitana di Roma. Anche trenta secondi di ritardo, insomma, possono influire negativamente sulla qualità del trasporto, con i passeggeri che, sempre più spesso, viaggiano stipati come su carri merce.

Carta Dei Servizi Atac 2008
Carta Dei Servizi Atac 2011

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