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Rimandata a casa dall’ospedale, Marta muore a soli 17 anni: indagati medici e infermieri

Marta Azzaro, una ragazza di 17 anni, è deceduta nella notte tra domenica e lunedì a Corigliano-Rossano, in provincia di Cosenza, dopo essere stata rimandata a casa dall’ospedale dove si era recata nelle ore precedenti per diversi malesseri.
A cura di Antonio Palma
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Sarà l'autopsia a stabilire le esatte cause della morte di Marta Azzaro, una ragazza di 17 anni deceduta nella notte tra domenica e lunedì a Corigliano-Rossano, in provincia di Cosenza dopo essere stata rimandata a casa dall'ospedale dove si era recata nelle ore precedenti per diversi malesseri.

I giudici del tribunale di Castrovillari infatti hanno aperto una inchiesta per accertare i fatti e disposto l'esame post mortem sul corpo della studentessa per capire cosa l'ha uccisa e se eventuali cure potevano salvarla.

La ragazza era sta accompagnata ai genitori al Pronto soccorso dell’ospedale di Corigliano nella giornata di domenica dopo aver accusato vari malesseri come mal di testa, vomito e diarrea. Visitata, curate e dimessa poco dopo, nelle ore successive è stata colta da una malore. Inutile a questo punto la seconda corsa in ospedale dove la ragazzina è stata dichiarata morta tra lo strazio dei parenti.

Una morte tanto improvvisa quanto inattesa che ha spinto i parenti a chiedere di accertare i fatti denunciando tutti ai carabinieri che hanno informato la Procura.

Il magistrato ha quindi disposto l'autopsia e tutti gli accertamenti del caso per ricostruire la vicenda della 17enne che frequentava il quarto anno di scuole superiori a Corigliano. L’esame è finalizzato a stabilire le effettive ed esatte cause del decesso ma anche se vi sia stata negligenza medica nel trattare il suo caso.

L'esame post mortem è stato eseguito oggi nello stesso ospedale Civiledi Corigliano alla presenza dei periti di parte incaricati dai quattro sanitari coinvolti nell'inchiesta. Sul registro degli indagati infatti sono finiti di un medico del Pronto soccorso, un anestesista, un pediatra e un infermiere ma per tutti si tratta di un atto dovuto da parte del magistrato.

Una indagine parallela a quella della Procura è stata disposta anche dal commissario straordinario dell’Azienda sanitaria provinciale di Cosenza. “Procederemo con ferma determinazione a fare chiarezza ed individuare eventuali responsabilità" affermano dall'Asp.

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