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Covid 19

Riapertura scuole dal 26 aprile, i presidi: “Irrispettosi i provvedimenti all’ultimo minuto”

Per Antonello Giannelli, presidente di Anp, l’Associazione nazionale presidi, “la prassi di diramare i provvedimenti governativi sempre all’ultimo momento, se ammissibile all’inizio di ogni emergenza, non può assolutamente assurgere a regola di condotta politico-amministrativa. È infatti inaccettabile per un paese moderno ed è irrispettosa del lavoro altrui”, parlando in vista della riapertura delle scuole dal prossimo 26 aprile.
A cura di Ida Artiaco
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"Intendo dire a chiare lettere che la prassi di diramare i provvedimenti governativi sempre all’ultimo momento, se ammissibile all’inizio di ogni emergenza, non può assolutamente assurgere a regola di condotta politico-amministrativa. È infatti inaccettabile per un paese moderno ed è irrispettosa del lavoro altrui". A parlare è Antonello Giannelli, presidente di Anp, l'Associazione nazionale presidi, che, introducendo il XII congresso nazionale, ha fatto il punto della situazione sul rientro in aula generalizzato, pur con le dovute differenze tra le regioni in zona gialla, rossa e arancione, da lunedì 26 aprile. "I colleghi sono da troppi mesi costretti a organizzare l’attività scolastica sempre sotto pressione, sempre durante il fine settimana e questo è scandaloso, non solo e non tanto perché li si è costantemente privati del fisiologico riposo psicofisico, ma soprattutto perché non si è data loro la possibilità materiale di organizzare il lavoro del personale – ha aggiunto non nascondendo amarezza -. Solo chi non ha la minima contezza della complessità dell’organizzazione scolastica può pensare di decidere le percentuali di frequenza scolastica il venerdì sera – se non il sabato sera – per il lunedì mattina".

Da lunedì 26 aprile, infatti, secondo l'ultimo decreto Covid firmato dal presidente del Consiglio Mario Draghi, fino alla terza classe di scuola secondaria di primo grado è prevista didattica in presenza al 100 su tutto il territorio nazionale. Per quanto riguarda le scuole secondarie di secondo grado, quindi le superiori, invece, nelle zone gialle e arancioni lezioni in presenza dal 70 al 100% mentre in zona rossa la percentuale sarà compresa fra il 50 e il 75%. I dirigenti scolastici potranno comunque valutare di modificare tali percentuali se non ci dovessero essere le condizioni di sicurezza anti covid. Nelle prossime ore il ministro della Salute, Roberto Speranza, firmerà l'ordinanza con i nuovi colori delle Regioni sulla base dei dati del monitoraggio della Cabina di Regia, per cui di fatto i singoli istituti avranno solo due giorni di preavviso per organizzarsi al rientro in aula degli studenti.

Non solo. Le difficoltà, per Giannelli, non finiscono qui. "Finché non ci sarà immunità di gregge – ha detto il presidente Anp – i problemi saranno ingestibili. Il mio appello per il prossimo anno è alla fortuna. Spero che la campagna vaccinale acceleri dato che con l’immunità di gregge le mascherine potranno non essere più utilizzate, come in Israele e noi dobbiamo prendere esempio dai paesi più virtuosi perché si copia dai più bravi, come a scuola". Giannelli ha concluso affermando che la scelta di far tornare in classe i ragazzi a cinque settimane dalle fine dell'anno scolastico "è una scelta politica che si effettua tenendo presente i pro e contro e ha un valore simbolico".

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