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Rezza: “Casi in aumento, ma nessuna esplosione dei contagi Covid grazie ai vaccini”

Silvio Brusaferro: “Nella fascia d’età tra i 30 e i 59 anni ci sono ancora 3,5 milioni di italiani non vaccinati”.
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A cura di Davide Falcioni
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L'epidemia in Italia è in una fase di progressiva crescita, ma fortunatamente non si può parlare di un'esplosione dei contagi. È questa, in sintesi, la situazione epidemiologica nel nostro paese, illustrata nella consueta conferenza stampa del venerdì a cura di Silvio Brusaferro, presidente dell'Istituto Superiore di Sanità, e Giovanni Rezza, direttore del dipartimento della prevenzione del Ministero della Salute. Prima di tutto però i dati settimanali: secondo l'ultimo monitoraggio relativo alla settimana dal 26 novembre al 2 dicembre l'indice Rt nel nostro Paese è in lieve calo a 1,20, mentre l'incidenza del contagio Covid è in crescita a 155 casi per 100mila. Aumentano anche i ricoveri nei reparti di area medica e in quelli di terapia intensiva. "A livello europeo – spiega Brusaferro – la crescita delle infezioni nel nostro paese è più contenuta, registriamo però un incremento soprattutto nelle regioni del nordest". Il dato anagrafico, inoltre, dimostra che i contagi sono in aumento prevalentemente in due fasce d'età: quella sotto i 20 anni e tra i 30 e i 49 anni, entrambe caratterizzate da un'inferiore copertura vaccinale. "Tra i 30 e i 59 anni – ha aggiunto il presidente dell'Istituto Superiore di Sanità – sono ancora 3,5 milioni gli italiani non vaccinati". Contestualmente però il 50% degli over 80 ha ricevuto la dose di richiamo. Quanto alla variante Omicron, invece, la situazione in Italia è ancora sotto controllo. "In Italia il 99% dei casi è da variante Delta: nell'ultima settimana abbiamo individuato 7 casi, tutti riconducibili al focolaio campano".

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Rezza: "In Italia tendenza a un graduale aumento dei contagi"

Giovanni Rezza, direttore del dipartimento prevenzione del Ministero della Salute, ha commentato il monitoraggio odierno: "Siamo di fronte a un quadro chiaro, con una tendenza a un graduale aumento dei casi ma non ad una esplosione. I contagi si registrano maggiormente sotto i 20 anni e tra i 30 e i 50, soprattutto tra i non vaccinati". L'esperto ha spiegati che "non inseguiamo l'immunità di gregge, dobbiamo contenere gli effetti peggiori del virus, cioè i ricoveri in ospedale e i decessi. Questo possiamo farlo vaccinandoci: i vaccini sono l'arma migliore a nostra disposizione".

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Per quanto riguarda la scuola, e in particolare il caso della "doppia circolare" nel giro di 24 ore, Rezza ha chiarito: "Le regioni e i responsabili scolastici sembravano non essere in grado di reggere l’urto dell'aumento dei contagi e volevano proteggersi". Per questo era stata data un'indicazione iniziale di quarantena a tutta la classe in caso di un contagio positivo. Poi, "abbiamo avuto la disponibilità della struttura commissariale di assolvere il compito di attivare un tracciamento, e credo che bisogna dare atto al commissario che finora ha assolto bene i suoi compiti", di conseguenza è stata diramata la seconda circolare: nessuna quarantena in caso di un solo positivo in classe.

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