Resti di un soldato della Grande Guerra emergono dal ghiacciaio, saranno svolti esami per scoprirne l’identità

I suoi resti hanno riposato per oltre un secolo nascosto sotto il ghiaccio e la neve e ora, a causa del ritiro del ghiacciaio, hanno rivisto la luce. I Carabinieri hanno fatto un'incredibile scoperta a 3.120 metri sulla Vedretta di Lares, in Trentino-Alto Adige, al confine con la Lombardia.
Le spoglie rinvenute apparterebbero a un soldato della Prima Guerra Mondiale, probabilmente appartenente all'Esercito austro-ungarico. L'operazione congiunta è stata condotta dagli uomini dell'Arma della Stazione di Carisolo e della Squadra di Soccorso Alpino Carabinieri di Madonna di Campiglio, dipendenti dalla Compagnia di Riva del Garda.
I militari hanno individuato e recuperato i pochi resti ma, nonostante la completa decomposizione di quelli umani, la divisa e parte degli equipaggiamenti risultano ancora in buono stato di conservazione.
L'operazione si è svolta sotto la direzione scientifica della Soprintendenza per i Beni Culturali della Provincia Autonoma di Trento – Ufficio Beni Archeologici, e con le autorizzazioni rilasciate dalla Procura della Repubblica di Trento.
Come hanno fatto sapere i Carabinieri in un comunicato, i resti, dopo essere stati raccolti con cura, sono stati traslati presso il laboratorio di analisi della Soprintendenza.
Saranno quindi sottoposti a esami specialistici, tra cui accertamenti autoptici e studi storici, con l'obiettivo di ricostruire, se possibile, l'identità del soldato.
"Il successo dell’operazione – riferiscono dal Comando provinciale – è dovuto anche alla lunga esperienza degli specialisti dell’Arma inquadrati nella Squadra di Soccorso Alpino Carabinieri, già protagonisti in passato di interventi analoghi in ambiente montano e glaciale".
E aggiungono: "Il recupero rappresenta un ulteriore tassello nel lavoro di recupero della memoria storica della Grande Guerra, che proprio tra le vette dell’arco alpino ha lasciato tracce indelebili".
La zona è infatti già stata teatro in passato di simili ritrovamenti. Due anni fa, infatti, sempre ad agosto, un altro soldato austro-ungarico era stato rinvenuto sempre sulla Vedretta di Lares, a 2.935 metri di quota.
Mentre nell’agosto 2022 furono scoperti i resti di dodici soldati austro-ungarici, sepolti in una fossa comune sopra il Passo del Tonale. L’indagine archeologica era nata da una segnalazione di Sergio Boem, nipote di Ubaldo Ingravalle, ufficiale del battaglione Valcamonica durante la Grande Guerra.
Tutto era partito dal diario dell’ufficiale, custodito dal nipote, che riportava l’informazione di una fossa comune contenente decine di soldati caduti nella Prima Guerra mondiale, durante l’Operazione Valanga del 13 giugno 1918.