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Quanto guadagna il Papa: lo stipendio mensile del Pontefice

Tutto ciò che c’è da sapere sui guadagni di Sua Santità: stipendio fisso al mese, Obolo di San Pietro, esenzioni dalle spese e patrimoni del Vaticano.
A cura di Dario Famà
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Quanto guadagna un Papa? La domanda, oltre a destare una certa curiosità, è di estrema attualità, soprattutto in seguito a uno dei pontificati più umili e austeri della storia della Chiesa. Cerchiamo, dunque, di fare un po' di chiarezza.

La recente tradizione ha voluto che il Pontefice ricevesse una somma mensile pari ad almeno 2500 euro, cifra di cui beneficiava Benedetto XVI. Si tratta di uno stipendio fisso, che, però, non parrebbe esser sempre rimasto immutato nel tempo, dal momento che non siamo a conoscenza di quanto guadagnasse Giovanni Paolo II.

Un'ulteriore fonte di guadagno è l'Obolo di San Pietro, un fondo dell'Istituto per le Opere di Religione (IOR), che raccoglie le donazioni dei fedeli per promuovere opere e progetti previsti dalla missione evangelica della Chiesa. Il Santo Padre può accedere liberamente a questi soldi, affinché vengano spesi in opere di carità. Secondo quanto riportato dal quotidiano Avvenire, nel 2022 le entrate di questa particolare risorsa ammonterebbero a 108 milioni di euro, mentre le uscite sarebbero pari a 95,5 milioni di euro.

Tra i privilegi di cui gode un Papa c'è anche l'esenzione a pagare per alcune voci di spesa: è compito del Vaticano, infatti, provvedere a coprire tutte le spese personali e non del Pontefice come vitto, alloggio, sicurezza, salute e trasporto. In merito a ciò, la residenza prescelta per il pontefice è il Palazzo Apostolico, lussuoso edificio situato nella Città del Vaticano che ospita i papi dal 1870, eccezion fatta per Papa Francesco, che scelse di abitare nella più modesta Domus Sanctae Marthae, che più si addiceva al carattere sobrio e morigerato.

Insomma, un Papa può attingere a diverse fonti di guadagno, totalmente inaccessibili a qualsiasi altro membro della Chiesa cattolica. Nonostante ciò, non è obbligatorio per un pontefice attingere a questa serie di privilegi ed è libero di farne a meno. Bergoglio, infatti, rinunciò ad avere un contributo fisso al mese per poter abbracciare più coerentemente i valori di una Chiesa vicina a chi soffre ed è povero.

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