Psicofarmaci, boom tra gli adolescenti: usati senza prescrizione medica dal 12% degli studenti

Cambiano i comportamenti a rischio degli adolescenti italiani, e con essi le forme di dipendenza. Se da un lato diminuiscono i consumi delle sostanze illegali tradizionali, aumentano dall'altro fenomeni silenziosi ma allarmanti: il ricorso a psicofarmaci senza prescrizione medica, la dipendenza digitale e il gioco d’azzardo online. È la fotografia tracciata dal report ESPAD®Italia 2024, Sotto la superficie – Le nuove sfide dell’adolescenza tra rischi e quotidianità, curato dai ricercatori dell’Istituto di fisiologia clinica del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Ifc).
Lo studio, parte del progetto europeo European School Survey Project on Alcohol and other Drugs, ha coinvolto oltre 20mila studenti italiani tra i 15 e i 19 anni, indagando consumi, abitudini e nuove vulnerabilità.
Psicofarmaci: record di consumo e automedicazione
Il 2024 segna uno dei livelli più alti mai registrati di uso di psicofarmaci senza prescrizione medica: ne ha fatto uso il 12% degli studenti, con una prevalenza nettamente femminile (16% contro il 7,5% dei ragazzi).
Il fenomeno, spiegano i ricercatori, si configura sempre più come una forma di autoterapia per ansia, stress e disagio emotivo. "Aumenta anche il ricorso a psicofarmaci come forma di automedicazione per gestire ansia e stress", osserva Sabrina Molinaro, dirigente di ricerca del Cnr-Ifc e coordinatrice dello studio.
Il quadro delineato suggerisce un passaggio da comportamenti trasgressivi "classici" a strategie di compensazione emotiva più interiorizzate, spesso alimentate da un contesto di forte pressione psicologica e dall’accesso facilitato a farmaci reperibili online o in famiglia.
Il report evidenzia anche una forte disomogeneità territoriale. Il consumo di psicofarmaci senza prescrizione è più alto nel Nord Italia – in particolare in Friuli-Venezia Giulia, Lombardia e Veneto – mentre il Centro registra livelli maggiori per cocaina e cannabis, con picchi in Lazio e Umbria. Sud e Isole restano invece le aree dove si fuma di più, soprattutto sigarette tradizionali.
Alcol, si inizia a bere sotto i 14 anni
L’alcol resta un pilastro della socialità giovanile: oltre tre quarti degli studenti (76%) lo hanno consumato nell’ultimo anno. Preoccupa la risalita del binge drinking, ovvero il bere eccessivo concentrato in brevi periodi, e l’abbassamento dell’età della prima intossicazione alcolica, che per molti avviene già prima dei 14 anni.
In controtendenza, prosegue la discesa dell’uso di cannabis, che pur rimanendo la sostanza illegale più diffusa, registra i livelli più bassi dell’ultimo decennio. La sigaretta tradizionale perde terreno, ma non la nicotina. Quasi sei studenti su dieci (58%) hanno provato almeno un prodotto contenente nicotina, e cresce l’uso delle sigarette elettroniche (40%) e dei prodotti a tabacco riscaldato. "Ne deriva un quadro di passaggio verso un consumo diversificato di prodotti, con prevalenze in aumento soprattutto tra le ragazze, e con rischi maggiori di sviluppo di dipendenza da nicotina", sottolinea l’Ifc-Cnr.
Aumentano gioco d'azzardo e dipendenza digitale
Altro segnale d’allarme arriva dal gioco d’azzardo, che nel 2024 tocca il massimo storico: il 57% degli studenti dichiara di aver giocato nell’ultimo anno, nonostante il divieto per i minori. L’11% mostra un profilo di gioco "a rischio" o "problematico".
Parallelamente, "l’universo digitale assume un ruolo sempre più centrale e sensibile nella vita degli adolescenti", con comportamenti che spaziano dall’uso compulsivo della rete al cyberbullismo e alle challenge online, segno di una fusione ormai completa tra reale e virtuale.
Prevenzione, salute mentale e digitale: le priorità per il futuro
Secondo Sabrina Molinaro "i dati 2024 ci mostrano un’adolescenza in rapida trasformazione. Non assistiamo a una diminuzione del rischio, ma a una sua mutazione. Diminuiscono i consumi di sostanze illegali ‘classiche’, ma si rafforzano nuove forme di dipendenza legate alla tecnologia e a prodotti di nuova generazione, dalle sigarette elettroniche al gioco d'azzardo online"
Un cambio di paradigma che, secondo i ricercatori, impone una nuova alleanza tra scienza, scuola e famiglie, per fornire ai ragazzi strumenti critici e aggiornare le politiche di prevenzione alle sfide emergenti. Il rapporto individua tre linee d’intervento fondamentali: Rafforzare la prevenzione basata sull’evidenza, con programmi scientificamente validati come il Curriculum Europeo di Prevenzione (EUPC) e la banca dati Xchange; dare priorità alla salute mentale e al benessere, con approcci più sensibili al genere; agire negli spazi digitali, limitando l’esposizione precoce ai rischi online e rafforzando i controlli sull’età nei giochi d’azzardo.