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Prof aveva foto hot della studentessa 16enne: “Ragazza affettivamente immatura”

L’insegnante, di 50 anni, si è difeso sostenendo che si è trattato di un equivoco e che la colpa sarebbe stata della giovane, “una ragazza affettivamente immatura”. Lei gli aveva inviato la scorsa estate numerose foto di nudo.
A cura di Davide Falcioni
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"E' tutto un equivoco". Sono state queste le parole pronunciate davanti al Gip dal professore trevigiano di 50 anni indagato dalla Procura di Treviso con l'accusa di molestie nei confronti di una studentessa di 16 anni, con la quale avrebbe intrattenuto una relazione virtuale piccante a base di messaggi con contenuto esplicitamente intimo e fotografie osé della giovane. Secondo il docente di lettere, dunque, non ci sarebbe stato nulla di male in quello scambi di messaggi: al contrario, quelle foto avrebbero rappresentato un tentativo di aprire un "canale di comunicazione con una ragazzina affettivamente immatura", che avrebbe poi preso una "sbandata" per l'insegnante. Opinione che contrasta con quella del pubblico ministero, che ha presentato la richiesta di sospensione del 50enne dal servizio come misura cautelare. Ma il gip, poiché il docente è in aspettativa, ha ritenuto non necessario metterlo fuori dall'insegnamento, non essendoci pericolo di reiterazione del reato.

Il professore, molto stimato e con una vita familiare apparentemente normale, avrebbe iniziato a scambiare sms e messaggi in chat telefoniche con la ragazza nel corso dello scorso anno scolastico. Dopo aver parlato di argomenti scolastici, i messaggi avrebbero riguardato la vita privata di entrambi fino a degenerare in una chat bollente con tanto di foto in biancheria intima o senza veli che la 16enne avrebbe inviato al suo insegnante. Lo scambio è andato avanti per un paio di settimane ed è stato scoperto due mesi fa dalla madre della giovane, che ha subito sporto denuncia. Secondo la Procura l'uomo non solo avrebbe assecondato la sbandata della minorenne ma avrebbe alimentato le decine e decine di messaggi di segrete e piccanti conversazioni.

Appena le indagini hanno avuto inizio l'insegnante si è messo sotto aspettativa. "Sono amareggiato per il fatto che questa vicenda sia stata resa pubblica da chi era evidentemente tenuto alla riservatezza dei suoi doveri d'ufficio – ha detto ieri l'avvocato della famiglia della ragazza Stefano Pietrobon – chi lo ha fatto si assume la responsabilità del disagio enorme con cui adesso la 16enne sta vivendo questi giorni, proprio mentre a fatica stava cercando di buttarsi alle spalle l'intera vicenda".

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