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Preside vieta la gita ad un ragazzo down. I compagni di scuola si ribellano

I ragazzi di una scuola media di Catanzaro hanno dato una lezione di civiltà e solidarietà al proprio dirigente scolastico che aveva vietato la gita ad un ragazzo affetto da sindrome di Down.
A cura di Cristian Basile
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2011, Catanzaro, Italia. Vi raccontiamo una storia che in realtà sembra arrivare dal medioevo, di una gravità inaudita anche perchè ha come protagonista negativo il dirigente scolastico di una scuola di Catanzaro. Quanti di noi aspettavano con entusiasmo l'arrivo della gita scolastica? Ricordo ancora le emozioni delle prime gite, la gioia, la curiosità, lo stupore, i viaggi in pulmann con gli amici; una delle pochissime occasioni nelle quali riuscivamo ad unire l'utile al dilettevole, l'apprendimento al divertimento.

Ma veniamo al fatto, anzi al misfatto. In una scuola media di Catanzaro, dopo aver organizzato l'annuale gita scolastica, il dirigente della scuola decide che il ragazzo affetto da sindrome di Down non può andare in gita e che anzi i professori non devono fargli nemmeno sapere le date delle uscite didattiche. A rendere nota la vicenda è stata Ida Mendicino, responsabile del coordinamento per l'integrazione scolastica e Consulente legale nazionale dell'Associazione Sclerosi Tuberosa, la quale ha raccontato che i genitori del ragazzo, iscritto al terzo anno della scuola media, sono stati costretti a ricorrere alla Polizia per far rispettare il diritto allo studio del proprio figlio. Non a caso le note Ministeriali asseriscono espressamente che "Le gite rappresentano un’opportunità fondamentale per la promozione dello sviluppo relazionale e formativo di ciascun alunno e per l'attuazione del processo di integrazione scolastica dello studente diversamente abile, nel pieno esercizio del diritto allo studio".

Il dirigente poi, secondo quanto racconta la Mendicino, ha aggravato il suo assurdo divieto comunicando ai docenti l'intenzione di non autorizzare in futuro alcuna uscita dello studente e chiedendo addirittura ai compagni di classe di non dire niente al ragazzo, spiegando che tanto le gite non gli sarebbero servite a niente vista la scarsa capacità dello stesso ad apprendere a causa della sua infermità genetica. Per fortuna i compagni di classe del ragazzo, capovolgendo i ruoli ed educando il dirigente alla solidarietà ed al senso civico, hanno risposto declinando immediatamente l'invito e dichiarando, in un commovente gesto di amicizia, che avrebbero rinunciato alle gite pur di non veder discriminato il loro compagno.

"Un segnale importante di cambiamento in una generazione spesso tacciata di eccesso di individualismo e di scarso senso di solidarietà – aggiunge la Mendicino- Un plauso ai ragazzi dell’istituto comprensivo di Catanzaro che si sono dimostrati vera speranza di maturazione del tessuto sociale rispetto agli esempi che spesso provengono dal mondo dei grandi".

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