Positivi al Covid, separati dalla malattia: si ritrovano nella stessa stanza d’ospedale

Sulla porta della loro stanza di degenza, le due metà di un cuore spezzato che si attraggono e ricongiungono. Con queste parole sulla propria pagina Facebook il dg dell’Ulss 6 Euganea Paolo Fortuna descrive la bella storia che vede protagonisti Maria Teresa, 79 anni, e Gianni, 84, marito e moglie di Padova. Inizialmente ricoverati per positività al Covid-19, si trovavano in strutture sanitarie diverse – lei all’Ospedale di Comunità di Camposampiero, lui al reparto di Malattie Infettive dell’Azienda Ospedaliera – ma grazie all’intercessione dei sanitari hanno potuto ritrovarsi di nuovo assieme in una stessa stanza d’ospedale. "Una ‘matrimoniale' in corsia, per così dire, con due letti e bagno privato” evidenzia Fortuna.
Sin dai primi giorni di ricovero – continua il dg veneto – è Maria Teresa a chiedere ripetutamente notizie sulle condizioni del marito. La dottoressa Daniela Rinaldi, responsabile dell’Ospedale di Comunità di Camposampiero, decide quindi di contattare i colleghi dell’Azienda Ospedaliera per valutare la possibilità di trasferire Gianni, una volta migliorato e stabilizzato, nella stessa struttura e stanza di degenza della moglie. Il trasferimento viene organizzato appena le condizioni cliniche di entrambi lo rendono possibile. I due anziani si rincontrano commossi, tra sorrisi e sguardi di complicità, e sono ora in attesa della negativizzazione”.
Fortuna ci tiene a precisare che "ricoveri di coppia di questo tipo non sono certo nuovi negli Ospedali di Comunità e negli altri reparti dell’Ulss 6 Euganea". Quando possibile e sicuro, la vicinanza fisica ed emotiva tra parenti ospedalizzati per positività al Covid è sempre rispettata e tutelata "consci come siamo che la relazione è già di per se stessa una terapia, specie in quest’epoca pandemica segnata dall’isolamento e dal distanziamento interpersonale. Dolcemente assieme quando in salute, Maria Teresa e Gianni lo sono ora anche in malattia” conclude il dg euganeo.