Poliomielite, morbillo, carestia: in Ucraina a pagare il prezzo più alto sono i bimbi secondo Unicef

"In Ucraina c'è una emergenza umanitaria legata alla crisi alimentare, che sta avendo ripercussioni in tutto il mondo, al ritorno di alcune malattie come la poliomielite e il morbillo, al Covid che non è passato, alla impossibilità di far arrivare aiuti umanitari e al fatto che i bombardamenti non sono cessati". A riaccendere le luci sulle problematiche umanitarie della guerra tra Mosca e Kiev è Andrea Iacomini, portavoce di Unicef Italia, che a Fanpage.it ha spiegato quali sono i rischi che corrono soprattutto i minori in un contesto del genere.

La guerra aumenta la malnutrizione tra i bambini
Secondo Iacomini, che cita un rapporto Unicef pubblicato nelle scorse ore, "il numero dei bambini colpiti da malnutrizione acuta grave, che già era in aumento in tutto il mondo, è peggiorato ulteriormente a causa della guerra in Ucraina e prima ancora a causa del Covid. Sono in rialzo i costi per le terapie e ci troviamo di fronte al fatto che per la prima volta pure i finanziamenti globali da parte di governi e istituzioni per salvare le vite dei minori affetti da questa patologia sono a rischio. Ci troviamo con 600mila bambini in più che possono non avere accesso alle cure perché aumenta del 16% il prezzo degli alimenti terapeutici e delle materie prime". La guerra in Ucraina, dunque, è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso: "Ci sono stati choc globali che riguardano la sicurezza alimentare in tutto il mondo e che sono oggi guidati dal conflitto in corso – ha ribadito Iacomini – ma non ci dimentichiamo della pandemia e della siccità a sua volta causata del cambiamento climatico. Tutto questo ha fatto aumentare in maniera significativa i casi di malnutrizione".
Bimbi uccisi e feriti sotto i bombardamenti
In Ucraina, inoltre, continua ad aumentare il bilancio dei minori uccisi e feriti a causa degli attacchi. "Siamo sinceri: solo lo scorso mese abbiamo registrato 100 bambini uccisi, secondo le stime confermate e verificate. Io immagino che purtroppo non saranno questi i numeri, ma saranno migliaia i bambini uccisi e feriti a causa della guerra. Quando approcciamo a questo dato dobbiamo ricordare che il numero dei minori vittime non sarà quello finale", ha precisato Iacomini, che ha fatto un appello: "Abbiamo perso nelle ultime settimane la possibilità di parlare della situazione umanitaria del paese e vedo un po' di rilassatezza sul fronte della richiesta di una tregua reale e diffusa che consenta nelle zone ancora sotto assedio di poter far uscire le persone ancora nascoste nei rifugi e far arrivare i nostri aiuti umanitari. La sospensione dei colloqui non è una buona notizia anche perché questo può voler dire una ripresa delle ostilità".
Obiettivo ricongiungimento con i genitori
"In Italia – ha continuato Iacomini – sono arrivati più di 40mila minori, il nostro Governo sta facendo benissimo nell'accoglienza, un plauso va anche agli insegnanti e a coloro che si stanno occupando di integrazione. Abbiamo già accolto oltre 2omila ucraini nelle nostre scuole. È una crisi di bambini separati dai propri cari, non ci sono numeri straordinari di bambini soli, ne contavamo 2000, che a fronte dei 40mila arrivi non fa pensare ad esempio alle recenti crisi dei migranti e a quella siriana che hanno avuto numero di minori non accompagnati enorme. In questo caso sono arrivati con la mamma o con un parente. E ciò ci permette di ragionare in termini di ricongiungimento familiare. Dobbiamo proteggerli e dare loro ospitalità, ma si deve ricongiungerli. Oggi in 6 milioni non hanno una casa, per questo, a maggior ragione, dobbiamo tornare a parlare dei bisogni umanitari dell'Ucraina".