Pisa, il comune paga la multa dell’auto blu del sindaco. Lui: “Restituirò i soldi”

E' polemica a Pisa dopo che i sindacati di base Cobas hanno reso noto che una multa comminata all'auto di servizio del Sindaco era stata pagata dall'amministrazione comunale usando il capitolo di bilancio "Spese di funzionamento supporto giunta". La vicenda che risale a qualche mese fa riguarda una multa presa per eccesso di velocità sulla superstrada Firenze-Pisa-Livorno dall'auto blu del primo cittadino pisano, Marco Filippeschi, che si è giustificato dichiarando che era in ritardo ad un incontro istituzionale. Gli uffici del sindaco dopo la multa hanno fatto anche ricorso al prefetto di Firenze proponendo come motivo questioni di servizio, ma il prefetto non ha accolto la giustificazione e ha confermato la multa che è stata poi pagata. Con una nota l'amministrazione pisana, però, spiega la sua versione dei fatti ricordando che "è stata la segreteria del sindaco ad espletare tutti gli atti, perché come da regolamento si paga la multa e successivamente, se è il caso, ci si rivale con chi ha provocato col suo comportamento la sanzione".
Insomma a rimetterci di tasca sua doveva essere l'autista dell'auto del Sindaco, allora a questo punto il Primo cittadino ha ammesso che l'eccesso di velocità nasceva da una sua esortazione ad andare più veloce, visto che era atteso a un impegno istituzionale e si è offerto di restituire la somma. "Premetto che tutti sono chiamati al rispetto delle norme di legge, nessuno escluso. Gli autisti dei mezzi pubblici sono tenuti ad avere una cura anche maggiore del mezzo loro affidato. Nel caso specifico non mi sono sentito di responsabilizzare l'autista e gli uffici preposti che hanno fatto il resto, secondo le regole in vigore" ha chiarito Filippeschi, aggiungendo "Verserò di tasca mia 350 euro sul conto corrente del Comune, pur non essendo dovuti, vincolandoli all'acquisto di arredi per un centro sociale cittadino".