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Piemonte, la Regione dà case popolari “prima agli italiani”. Condannata: “È illegale”

Il Tribunale di Torino ha accolto il ricorso presentato dall’Asgi (Associazione degli studi giuridici sull’immigrazione) contro la Regione Piemonte e il Comune di Torino, riguardante i requisiti d’accesso agli alloggi di edilizia popolare per i cittadini extracomunitari. PD e LEU: “Il diritto alla casa è un diritto di tutti”.
A cura di Davide Falcioni
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"Prima gli italiani" è un fortunato slogan elettorale, ma tale è destinato a restare. Dopo la decisione delle scorse settimane del Tribunale di Ferrara, che ha giudicato discriminatori i requisiti richiesti dal comune a guida leghista sull'assegnazione delle case popolari prioritariamente ai cittadini italiani, il Tribunale di Torino ha emesso una sentenza simile e accolto il ricorso presentato dall'Asgi (Associazione degli studi giuridici sull'immigrazione) contro la Regione Piemonte e il Comune di Torino, riguardante i requisiti d'accesso agli alloggi di edilizia popolare per i cittadini extracomunitari. In particolare, la circolare regionale n. 81 del 14 novembre 2019, richiede ai soli stranieri l'onere aggiuntivo di dimostrare l'assenza di proprietà all'estero mediante documentazione rilasciata dal competente Stato estero. Un requisito che – secondo i giudici – risulta discriminatorio nei confronti dei cittadini extracomunitari. "Dalla prescrizione in esame – scrive il giudice – emerge comunque, a parità di condizioni (esistenza o meno di proprietà immobiliari all'estero), l'imposizione ai soli cittadini stranieri di oneri documentali aggiuntivi. Tali oneri risultano di difficile o impossibile assolvimento rispetto a quegli Stati esteri nei quali vi è incompletezza dei sistemi di registrazione formale degli immobili privati in registri immobiliari e di loro mappatura".

PD e LEU: "Il diritto alla casa è un diritto di tutti"

La sentenza del Tribunale di Torino è stata accolta con soddisfazione da tutto il centrosinistra. "Il diritto alla casa è di tutti e tutte. Prima gli italiani? No, signori della destra, prima viene chi ha più bisogno", ha commentato il capogruppo di Liberi Uguali Verdi in Consiglio regionale, Marco Grimaldi. "Ora la Regione – ha aggiunto – dovrà valutare quelle domande come tutte le altre e ammettere direttamente al beneficio coloro che hanno i requisiti. Il Comune di Torino dovrà revocare l'avviso pubblico con cui ha chiesto ai cittadini stranieri di presentare i documenti aggiuntivi. Il Tribunale di Torino – prosegue Grimaldi – mette la parola fine a questo assurdo cavillo discriminatorio". Anche il PD soddisfatto: "Poco a poco le iniziative incostituzionali di questa Giunta vengono smontate e lo stato di diritto è ripristinato", ha commentato la vicesegretaria del Pd Piemonte Monica Canalis. "Questa disparità di trattamento configura una discriminazione, a cui il Tribunale ha posto fine grazie a un ricorso dell'Asgi – ha aggiunto Canalis – gli italiani possono esibire la sola dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà, attestante l'assenza di proprietà immobiliari, mentre ai cittadini extra Ue viene chiesta un'apposita certificazione rilasciata dalle autorità dei Paesi d'origine e poi legalizzata, senza tener conto delle carenze e lentezze amministrative di questi Paesi e delle condizioni di scarso benessere dei richiedenti".

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