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Pescara, l’ex arcivescovo Francesco Cuccarese offrì un conto allo IOR per riciclare denaro

L’ex arcivescovo di Pescara-Penne e Caserta monsignor Francesco Cuccarese è indagato per tentato riciclaggio in un’inchiesta della Procura di Brescia le cui indagini sono state condotte dalla Guardia di Finanza. Il religioso avrebbe garantito la possibilità di aprire un conto allo Ior, la Banca Vaticana.
A cura di Davide Falcioni
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L'ex arcivescovo di Pescara-Penne e Caserta monsignor Francesco Cuccarese è indagato per tentato riciclaggio in un'inchiesta della Procura di Brescia le cui indagini sono state condotte dalla Guardia di Finanza. Come spiega CasertaNews, il religioso è coinvolto in un'indagine che ha scoperto una maxi evasione fiscale, da mezzo miliardo di euro, con 22 persone arrestate ed 86 indagati a piede libero. In base a quanto emerso Cuccarese – 90enne di Matera – avrebbe garantito la possibilità di aprire un conto allo Ior, la Banca Vaticana. Su quel conto si sarebbero potuti soldi guadagnati illecitamente dal gruppo criminale. L'uomo è indagato in stato di libertà.

Stando a quanto rivela Brescia Today secondo gli investigatori l’organizzazione offriva servizi tributari “illeciti” attraverso centinaia di società “di comodo” (sia nazionali che estere) e prestanomi. L'obiettivo principale, hanno spiegato gli investigatori, era la produzione di crediti fittizi (da utilizzare indebitamente in compensazione) e di fatture per operazioni inesistenti. Tali “servizi” venivano poi venduti tramite una rete di distribuzione. I “colletti bianchi” individuavano i soggetti a cui piazzare i loro “prodotti” attingendo tra gli imprenditori loro clienti che volevano abbattere le imposte. Nella maggior parte dei casi gli utilizzatori finali dei fittizi crediti d'imposta erano all'oscuro del meccanismo fraudolento.

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