Perché serve una perizia psichiatrica sui genitori dei bambini nel bosco e cosa potrebbe comportare l’esito

Il Tribunale ha chiesto che su Nathan e Catherine Trevallion sia svolta una perizia volta a definire il loro stato psichico. Lo stesso accertamento dovrà essere eseguito per i tre figli, che dal 20 novembre scorso si trovano in casa famiglia. Il perito indicato, Simona Ceccoli, avrà 4 mesi di tempo per la perizia. Nel frattempo i bambini non potranno tornare a casa con la mamma e il papà e dovranno restare in casa famiglia.
Nessuna sorpresa, a quanto pare, per Nathan Trevallion e Catherine Birmingham: la coppia anglo-australiana non ha però potuto mascherare la delusione, anche se è determinata ad andare avanti per riportare a casa i figli. I due coniugi penserebbero anche a un ritorno in Australia.
Secondo l'avvocato Gabriella Di Fresco, esperta in diritto di famiglia, la perizia servirà ad accertare le capacità genitoriali della coppia dei boschi di Chieti. "Il Tribunale per i Minorenni, prima di prevedere il rientro dei minori presso i genitori, deve raccogliere tutti gli elementi volti ad accertare che la situazione di pregiudizio alla base del provvedimento di allontanamento dei minori sia venuta meno – ha spiegato la legale a Fanpage.it -. Le scarse condizioni igieniche, la deprivazione della socializzazione e lo scarso livello di istruzione sono tutti elementi che hanno fatto temere per il benessere dei bambini".
Il cambio di rotta e l'apertura mostrata nei confronti dei giudici, che chiedono delle garanzie per la crescita dei bambini, non è ancora del tutto sufficiente secondo la legale, anche se è stato giudicato positivamente dal Tribunale. "I genitori oggi si mostrano più collaborativi nei confronti delle Autorità, ma è chiaro che il Tribunale ha il dovere di verificare la tenuta nel tempo di tale cambiamento e la valutazione viene effettuata con gli strumenti che l'autorità ha a disposizione, quali la rete dei servizi già attivati integrata dagli ulteriori accertamenti specialistici mediante la consulenza tecnica d'ufficio disposta".
Per la legale i tempi per il rientro si allungheranno ancora. "L'esito della consulenza tecnica ci potrà dire se i genitori abbiano delle competenza adeguate e possano continuare a crescere i loro figli nel migliore dei modi. Tutto è volto a verificare che i bambini possano rientrare in un ambiente idoneo volto a garantire il loro sano e sereno sviluppo psico-fisico".
Se la perizia dovesse avere "esito negativo" e quindi accertare in qualche modo l'inadeguatezza dei genitori dei tre minori, il Tribunale potrebbe "valutare soluzioni alternative". I due coniugi potrebbero infatti perdere la potestà genitoriale (nella peggiore delle ipotesi), ma potrebbero anche dover attendere ancora per riabbracciare i figli. Tutto, spiega Di Fresco, dipende dalla formulazione dei quesiti che i consulenti sono chiamati ad approfondire.
"L'affidamento dei bambini a un'altra famiglia? Non si può fare in breve, trovare famiglie affidatarie richiede tempo. La consulenza tecnica potrebbe concludersi affermando che ci sono dei margini di recupero per i genitori e quindi prevedere che i minori rimangano in comunità ancora".