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Guerra in Ucraina

Russia-Ucraina, perché rischiamo la peggior crisi petrolifera di sempre

Secondo quanto riportato dall’Agenzia internazionale per l’Energia, stiamo andando incontro a “uno shock globale dell’approvvigionamento petrolifero”.
A cura di Natascia Grbic
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L'industria petrolifera sta affrontando "quella che potrebbe trasformarsi nella più grande crisi di approvvigionamento degli ultimi decenni". Lo ha dichiarato l'Agenzia internazionale per l'Energia (IEA), spiegando che eventuali interruzioni su larga scala della produzione petrolifera russa potrebbero "creare uno shock globale dell'approvvigionamento petrolifero". Date le sanzioni imposte alla Russia in seguito all'invasione dell'Ucraina, le aziende stanno evitando di acquistare petrolio russo. Non solo: sempre secondo quanto dichiarato dall'IEA, "si prevede che l'aumento dei prezzi delle materie prime e le sanzioni internazionali imposte alla Russia in seguito alla sua invasione dell'Ucraina deprimeranno notevolmente la crescita economica globale". Sempre L'IEA ha quindi ridotto la stima di domanda globale di petrolio per il 2022 di 1,3 milioni di barili al giorno. "Le implicazioni di una potenziale perdita delle esportazioni petrolifere russe sui mercati globali non possono essere sottovalutate. La Russia è il più grande esportatore di petrolio al mondo, spedisce 8 mb/g di prodotti petroliferi grezzi e raffinati a clienti in tutto il globo".

Se la produzione di petrolio non cresce, i prezzi aumenteranno

L'Organizzazione dei paesi esportatori di petrolio (Opec) per ora sta aumentando leggermente la sua offerta mensile. C'è però un problema: solo Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti hanno una capacità tale da poter compensare le carenze di petrolio date dal mancato acquisto del petrolio russo. E se la produzione di petrolio non aumenterà, i prezzi continueranno a lievitare (oltre a presentarsi un serio problema di approvvigionamento)."Il rallentamento della crescita economica, l'aumento dell'inflazione e le turbolenze geopolitiche in corso avranno un impatto sulla domanda di petrolio in varie regioni – la nota di Opec riportata da Reuters – Sebbene l'anno sia iniziato su basi relativamente solide, gli ultimi eventi nell'Europa orientale potrebbero far deragliare la ripresa".

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