Perché l’impronta 33 attribuita ad Andrea Sempio non sarà nell’incidente probatorio del caso di Garlasco

Al centro del nuovo filone di indagini sul delitto di Garlasco c'è la traccia 33 trovata vicino al cadavere di Chiara Poggi e attribuita solo recentemente ad Andrea Sempio. Questa impronta è difficile da datare e secondo la difesa sarebbe stata lasciata dall'attuale indagato perché frequentava la casa in quanto amico del fratello della vittima. Le scale interne su cui è stato trovato il corpo portano a una cantina dove c'erano custoditi i giochi.
Per gli investigatori invece quella impronta è importante: uno dei motivi per cui ieri i Ris sono rientrati nella villetta di Garlasco al fine di mappare e di posizionare nel minimo dettaglio tutte le impronte repertate nel 2007. Eppure quell'impronta 33 non sarà tra quelle al centro dell'incidente probatorio che inizierà il prossimo 17 giugno. Perché?
A Fanpage.it lo ha spiegato l'ex poliziotto Dario Redaelli, l'esperto di analisi della scena del crimine e consulente dal 2014 della famiglia Poggi. Ieri era presente anche lui durante il sopralluogo nella villetta di Garlasco e sarà uno dei tre consulenti Poggi che parteciperà all'incidente probatorio.
Perché l'impronta 33 non farà parte dell'incidente probatorio?
L'incidente probatorio ha come oggetto le così dette para-adesive, ovvero gli adesivi usati all'epoca per asportare le impronte esaltate con polveri esaltatrici che agiscono con la componente idrica dell'impronta digitale che poi vengono asportate con lo specifico adesivo. L'impronta 33 è un'impronta che venne evidenziata con la ninidrina che è un componente chimico che reagisce con la parte proteica dell'impronta, con gli amminoacidi. E non può essere asportata: deve essere unicamente fotografata come è stato fatto all'epoca. Ora la fotografia di questa impronta è quella che si utilizza ancora oggi per le attribuzioni.
Nell'incidente probatorio rientrano le para-adesive delle impronte esaltate con le polveri e asportate dalla scena del crimine. Il 17 giugno rientreranno anche quegli oggetti che sono stati rinvenuti nella pattumiera della casa dei Poggi e che sono stati repertati e conservati fino ad oggi presso la medicina legale di Pavia. Della traccia 33 non c'è il para-adesivo e quindi non rientra nell'incidente probatorio.
Si è parlato molto nei giorni scorsi sull'intonaco esportato su cui c'era questa traccia: è stato analizzato e aveva dato esito negativo, non c'erano sull'impronta 33 tracce ematiche.
L'intonaco non c'è più perché si è consumato quando è stato analizzato?
Di solito utilizzo questo esempio per spiegare bene questa cosa: se dovessi fare una torta e ho bisogno di 400 grammi di farina ma purtroppo ne ho solo 350, devo utilizzare tutti i 350 grammi. Non posso pensare di tenere da parte 50 grammi per un eventuale torta che farò in futuro. Ed è un po' quello che è successo sull'intonaco della traccia 33. Loro avevano veramente poco materiale a disposizione – come si legge dalla documentazione fatta all'epoca – e ne hanno utilizzato tutto.
Si parla invece spesso anche l'impronta 10 (mai attribuita), di cosa si tratta?
Si tratta di un'impronta presente sulla porta d'acceso alla casa dei Poggi, dalla parte interna. Questa impronta 10 rientrerà nelle 30 para-adesive che faranno parte all'incidente probatorio.