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Perché l’agenzia europea del farmaco ancora non ha approvato il vaccino russo Sputnik V

La presidente del Cda dell’Ema ha spiegato che l’autorizzazione del vaccino russo Sputnik V procede a rilento perché “Abbiamo bisogno di documenti da poter analizzare, al momento non abbiamo dati sugli effetti collaterali”, così “siamo di fronte a qualcosa di sconosciuto, è una roulette russa”. Immediata la reazione dei produttori del vaccino: “Chiediamo scuse pubbliche immediate dell’Ema, la valutazione dovrebbe essere imparziale”.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Sputnik V è al centro della polemica da giorni, tra chi chiede di utilizzarlo prima possibile, come Matteo Salvini, e chi è più diffidente nei confronti del vaccino russo contro il Covid-19. L'Agenzia europea del farmaco (Ema) ancora non ne ha approvato l'utilizzo nell'Unione, e i tempi non sembrano così brevi. Nel frattempo sono diverse le fughe in avanti, dai Paesi europei alle Regioni italiane, come il Lazio, che sta trattando per avere prima possibile dosi del vaccino russo. Tra l'altro è arrivato anche l'accordo per produrre in Italia 10 milioni di dosi di Sputnik a partire dal prossimo luglio. Eppure l'Ema continua a tenere il piede premuto sul freno.

A spiegare il perché non ci sia ancora la fumata bianca è stata ieri Christa Wirthumer-Hoche, presidente del Consiglio di amministrazione dell'Ema: "Lo Sputnik è come la roulette russa", ha detto ad una tv austriaca, intervistata proprio perché Vienna sta intensificando il pressing su Mosca per avere i vaccini. La presidente ha spiegato che i dati forniti non sono assolutamente sufficienti per prendere una decisione che sia sicura per la popolazione europea: "Abbiamo bisogno di documenti da poter analizzare, al momento non abbiamo dati sugli effetti collaterali per le persone che sono state vaccinate", ha spiegato per giustificare il suo scetticismo. "Siamo di fronte a qualcosa di sconosciuto ed è per questo che sconsiglio vivamente di rilasciare un'autorizzazione nazionale di emergenza", che permetterebbe di bypassare il controllo dell'Ema.

Il commento della presidente del Cda di Ema non sono piaciute per niente a Mosca, che sta incontrando enormi difficoltà per entrare nel mercato europeo. "Chiediamo le scuse pubbliche dell'Ema per aver paragonato il vaccino contro il coronavirus Sputnik V alla ‘roulette russa' – si legge sull'account Twitter ufficiale del vaccino – i suoi commenti sollevano serie domande su possibili interferenze politiche nella revisione dell'Ema in corso: lo Sputnik V è approvato da 46 nazioni". E ancora: "L'Ema non ha permesso tali dichiarazioni su nessun altro vaccino, questi commenti sono inappropriati e minano la credibilità dell'Ema e del suo processo di revisione". Secondo la Russia, che parla attraverso l'account sputnikvaccine, i vaccini e l'Ema "dovrebbero essere al di sopra della politica, gli europei meritano una revisione imparziale".

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