Perché i bimbi che vivevano nel bosco in Abruzzo sono stati portati in casa famiglia: cosa faranno i genitori

Ormai da settimane sta facendo discutere il caso dei tre bambini della famiglia anglo-americana che vive in una casa isolata nei boschi di Palmoli (Chieti), in Abruzzo. Nelle scorse ore il tribunale per i minori dell'Aquila ha sospeso temporaneamente la potestà genitoriale di padre e madre e ha trasferito i bimbi, di 8 e 6 anni, in una casa famiglia, dove si trovano insieme alla mamma. Per approfondire e spiegare la decisione presa dai giudici Fanpage.it ha intervistato l’avvocato penalista Daniele Bocciolini.
Avvocato, perché il tribunale ha deciso di sospendere la potestà genitoriale a madre e padre dei bimbi di Palmoli? Perché sono stati allontanati dalla loro casa?
Secondo il Tribunale, le condotte sarebbero lesive anzitutto del diritto alla vita di relazione; sarebbe pregiudizievole la deprivazione del confronto fra pari in età da scuola elementare perché potrebbe avere effetti significativi sullo sviluppo del bambino, che si manifestano sia in ambito scolastico che non scolastico.
Tutto questo sarebbe produttivo di gravi conseguenze psichiche ed educative a carico del minore. Secondo i giudici sussisterebbe poi un pericolo per l'integrità fisica derivante dalla condizione abitativa. Alla luce delle condizioni di sicurezza, igiene, salubrità dell'abitazione, sussisterebbe un pericolo per l'integrità e l'incolumità fisica dei minori.
In quali casi viene disposta la sospensione della potestà genitoriale?
La responsabilità genitoriale è quell’insieme di diritti e doveri che i genitori hanno nei confronti dei loro figli, con l’obiettivo di garantire il loro benessere fisico, emotivo e psicologico. La responsabilità genitoriale può essere sospesa o addirittura revocata.
La decadenza della responsabilità genitoriale è un provvedimento definitivo e viene applicata in situazioni particolarmente gravi. I genitori possono decadere dalla responsabilità genitoriale quando, con il loro comportamento, danneggiano in maniera irreparabile il benessere del figlio.
Tra i motivi più comuni di decadenza vi sono gli abusi, i maltrattamenti e la negligenza grave. La decadenza comporta la perdita permanente dei diritti genitoriali e viene disposta solo quando il tribunale ritiene che non vi siano altre soluzioni in grado di proteggere il minore.
La sospensione della responsabilità genitoriale è una misura temporanea che viene adottata quando i genitori non sono in grado di adempiere correttamente ai propri doveri a causa di condizioni personali o comportamentali che possono essere transitorie.
Un esempio può essere una dipendenza da sostanze, problemi di salute mentale, o situazioni di violenza domestica.
In questi casi, il tribunale può sospendere temporaneamente la responsabilità genitoriale di uno o entrambi i genitori, allo scopo di tutelare il minore.
È possibile che, col miglioramento delle condizioni del genitore, la responsabilità venga ripristinata.
Nel caso di specie cosa è accaduto? Quali sono gli scenari che potrebbero aprirsi ora?
Nel caso di specie è stato applicato l’art. 333 del Codice civile che prevede che quando la condotta di uno o di entrambi i genitori non è tale da dare luogo alla pronuncia di decadenza ma appare comunque pregiudizievole al figlio, il giudice secondo le circostanze, può adottare i provvedimenti convenienti e può anche disporre l'allontanamento di lui dalla residenza familiare.
Il tribunale, avendo ritenuto pregiudizievole la condotta posta in essere dai genitori, ha sospeso la responsabilità genitoriale e collocato i minori in una struttura protetta.
I genitori cosa rischiano?
Il collega che assiste la famiglia ha già annunciato, giustamente, che presenterà ricorso avverso questo provvedimento. Mi auguro che la situazione ritenuta “pregiudizievole” possa essere superata in modo che i genitori possano tornare pienamente ad esercitare la loro responsabilità genitoriale.
In Italia la legge permette a un genitore di non mandare un bimbo a scuola, di fare il cosiddetto ‘homeschooling‘? In che termini? Ci sono delle limitazioni?
In Italia un’alternativa alla frequenza delle aule scolastiche è rappresentata dall’istruzione parentale conosciuta anche come scuola familiare, paterna o indicata con i termini anglosassoni homeschooling o home education. Queste espressioni indicano la scelta della famiglia di provvedere direttamente all’educazione dei figli.
Se i genitori scelgono l’istruzione parentale devono rilasciare al dirigente scolastico della scuola più vicina una dichiarazione, da rinnovare anno per anno, sulla capacità tecnica o economica di provvedere all’insegnamento parentale. Il dirigente scolastico ha il dovere di verificare la fondatezza di quanto dichiarato dai genitori.
Il minore sostiene ogni anno un esame di idoneità all’anno scolastico successivo in qualità di candidato esterno presso una scuola statale o paritaria, fino all’assolvimento dell’obbligo di istruzione.
La scuola che riceve la domanda di istruzione parentale è tenuta a vigilare sull’adempimento dell’obbligo scolastico dell’alunno. A controllare non è competente soltanto il dirigente della scuola, ma anche il sindaco.