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Covid 19

Perché andiamo verso una fase endemica di convivenza col covid-19: i dati Fiaso

I dati Fiaso sui ricoveri covid negli ospedali italiani confermano che si va sempre di più verso una progressiva endemizzazione del virus.
A cura di Antonio Palma
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Dopo una momentanea risalita, i ricoveri covid tornano a rallentare in Italia, confermando il fatto che ci avviciniamo sempre di più verso una fase endemica di convivenza col coronavirus SARS-CoV-2. La prova arriva dai nuovi dati sui ricoveri covid nel nostro Paese forniti fa Fiaso, la Federazione aziende ospedaliere e sanitarie.

Secondo l’ultimo report Fiaso sull'andamento della pandemia covid in Italia, diffuso oggi mercoledì 19 ottobre, negli ultimi sette giorni la curva dei ricoveri ha rallentato vistosamente anche se ha proseguito la crescita verso l’alto. Nella rilevazione del 18 ottobre effettuata dagli ospedali sentinella aderenti alla rete Fiaso, infatti, si osserva un modesto aumento dei ricoverati pari all'1,9%, in netto calo rispetto al balzo della settimana precedente.

Non solo, un altro dato positivo a conferma che il contagio non causa più ricoveri gravi è il fatto che l’aumento dei pazienti in ospedale riguarda solo i reparti ordinari Covid e non critici. Nelle terapie intensiva infatti si registra una inversione di tendenza con una diminuzione di quattro pazienti che conferma la sostanziale stabilità dei numeri nei reparti critici che va avanti da tempo.

Anche tra i bambini si osserva una riduzione dei ricoveri che tornano a livello di due settimane fa. Inoltre da tempo vi sono oscillazioni di pochi casi e senza pazienti in età pediatrica in terapia intensiva, secondo quanto emerge dalla rilevazione nei quattro ospedali pediatrici e nei reparti di pediatria aderenti alla rete sentinella di Fiaso.

Da sottolineare infine il fatto che complessivamente nei reparti ospedalieri ordinari, il 60% dei ricoverati riguarda i cosiddetti pazienti Con Covid, ovvero coloro che sono arrivati in ospedale per curare un’altra patologia e sono stati trovati positivi al tampone e dunque ricoverati in aree Covid. Solo il 40%dei pazienti è ricoverato per Covid cioè con sintomi respiratori e polmonari causati dal virus.

“I bassi numeri delle terapie intensive, in linea con la decrescita dei contagi dei giorni scorsi, sembrano confermare l’ipotesi di una epidemia di forme meno severe e dunque di una progressiva endemizzazione del virus” ha spiegato il presidente di Fiaso, Giovanni Migliore.

L’unica preoccupazione è la scarsa adesione alla campagna vaccinale anticovid per la quarta dose per i fragili e per gli over 60 che fatica a decollare. In terapia intensiva infatti continua a essere alta la proporzione di non vaccinati, pari al 25% tra coloro che sono ricoverati con sindromi respiratorie e polmonari.

“Il dato sull’alto numero di ricoverati vaccinati da oltre sei mesi, circa l’80%, letto in parallelo con la grande quantità dei soggetti con comorbidità (100% nelle terapie intensive) continua a testimoniare lo scarso ricorso alla seconda dose booster, occorre riflettere come una parte di questi casi sarebbe evitabile con una tempistica adeguata delle vaccinazioni” ha sottolineato Migliore.

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