video suggerito
video suggerito

“Per tornare in Sardegna al funerale di mia nonna ho speso più di 700 euro, non può essere un lusso”

Maria Antonietta è nata a Sassari e per amore e lavoro a 27 anni si è trasferita in Lombardia, lontana dalla famiglia rimasta in Sardegna. I costi elevati di aerei e navi, senza sconti per i non residenti, sono un ostacolo per la sua partecipazione alla vita familiare. A Fanpage.it racconta: “Ho rinunciato a battesimi e altri momenti importanti”
0 CONDIVISIONI
Immagine

Maria Antonietta a 27 anni si è trasferita dalla Sardegna alla Lombardia per amore. Oggi, 16 anni dopo, ha due figli e un lavoro che la soddisfa, ma il prezzo che sta pagando per quella scelta è molto alto: a causa dei costi elevati degli spostamenti non riesce a essere presente agli eventi della sua famiglia d'origine: "Non ho potuto gioire con la mia famiglia neanche ai 70 anni di mio papà, quel giorno mancavo solo io – racconta a Fanpage.it – Non posso neanche usufruire degli sconti perché non sono più residente in Sardegna. Lucrano su di noi, ma vedere la propria famiglia ormai è un lusso".

"Il mio mondo è in Sardegna, in Lombardia ho solo i miei figli"

Maria Antonietta è arrivata giovanissima in Lombardia dalla Sardegna. Inizialmente per amore, in seguito è rimasta per le opportunità che la regione offre e per non sradicare i suoi figli. Ma esattamente come per la sua conterranea Maddalena, anche lei si trova impossibilitata a ritornare dai suoi genitori quando vuole o quando c'è una necessità.

Il prezzo più alto si paga nei momenti più difficili: i lutti. "Mia nonna è morta all'improvviso e per andare al suo funerale ho speso per l'andata 300 euro, mentre per tornare in Lombardia ho speso 680 euro. I prezzi sono improponibili, e tutto è ancora più folle perché molte compagnie offrono sconti solo ai residenti sull’isola".

"Per me vedere la mia famiglia e partecipare agli eventi importanti è diventato un lusso – spiega Maria Antonietta – Non sono potuta andare alla festa di compleanno di mio papà, 70 anni. C'era tutta la famiglia tranne me perché non potevo spendere i soldi per il viaggio. Lo stesso è accaduto ai 60 anni di mia mamma. Battesimi, cresime, festività, io non ci sono mai, sono sempre l'unica assente, eppure il mio mondo è in Sardegna, in Lombardia ho solo i miei figli. Noi isolani siamo molto legati alle nostre radici, abbiamo richiamo della nostra terra, del nostro cibo, e dei nostri affetti".

Per questo quando ha trovato un volo a un prezzo accessibile, Maria Antonietta non ci ha pensato due volte e ha acquistato i biglietti per partire con i suoi figli, ma al momento del check-in ha avuto una brutta sorpresa.

La denuncia: "Umiliata al chek-in in aeroporto, folle escludere i nativi dalle agevolazioni"

Una volta arrivata all'aeroporto e mostrato i biglietti all'hostess è stata fermata. "È successo l'anno scorso – ricorda – al momento dell'acquisto del volo ho inserito la tariffa residenti, 600 euro in tre, ma al momento dell'imbarco l'hostess mi ha detto davanti a tutti che non potevo accedere perché volevo fare la ‘furbetta' con la tariffa residenti anche se non lo ero. Me ne sono andata mortificata. Da qualche anno ormai ho la residenza in Lombardia ma non mi era mai successo che si facesse distinzione tra residenti e nativi per i trasporti per la Sardegna, ed è ingiusto che succeda. Anche noi che viviamo e lavoriamo fuori abbiamo diritto di tornare a casa a un prezzo onesto".

"Non è giusto che io paghi come un continentale perché io non vado in Sardegna per le ferie, ma per vedere mia madre e mio padre. Sono cose diverse", sottolinea Maria Antonietta. Pur esistendo delle agevolazioni per favorire la continuità territoriale, molte di queste riguardano i residenti, cosa che spesso i lavoratori emigrati in altre regioni non sono.

"Tornerei se la Sardegna mi offrisse le stesse opportunità della Lombardia"

La maggior parte degli italiani che si trasferiscono in una regione diversa da quella di origine hanno la possibilità di spostarsi per tornare a casa scegliendo tra molte opzioni: treno, auto, aereo. Ma per coloro che viaggiano tra il continente e le isole il discorso è diverso e le opzioni sono poche. Eppure si tratta di migliaia di persone.

L'Istat nel solo biennio 2022-23 ha registrato complessivamente 253mila trasferimenti di residenza da un Comune meridionale verso uno del centro-nord, e molti di questi riguardano proprio persone provenienti dalla Sardegna come Maria Antonietta.

Principali traiettorie degli spostamenti dal Mezzogiorno verso il Centro–nord, per regione di origine e principali regioni di destinazione (Fonte: Istat)
Principali traiettorie degli spostamenti dal Mezzogiorno verso il Centro–nord, per regione di origine e principali regioni di destinazione (Fonte: Istat)

"Ho pensato molte volte di tornare in Sardegna – ammette – Mia madre ha una casa abbastanza grande da poter permettere a me e ai miei figli di viverci comodamente, ma questo significherebbe allontanarli dalla vita che hanno costruito in Lombardia. Inoltre, c'è il problema del lavoro. Io sono divorziata, mi mantengo da sola, e le opportunità che avrei in Sardegna non sono paragonabili a quelle che ho qui. Come farei a mantenere i mei figli? Il lavoro purtroppo è troppo sottopagato. Sento di non avere scelta".

La nostra redazione riceve testimonianze relative a storie che riguardano il mondo del lavoro. Decidiamo di pubblicarle per spingere a una riflessione sulle condizioni e sulla grande disparità nell'accesso a servizi essenziali. Hai una storia simile da raccontare? Scrivici qui

0 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views