Papa Leone riceverà associazione pro donne preti e Lgbt+: “Attesa e curiosità, rapporti non sempre facili”

Alcuni rappresentanti del movimento internazionale progressista "Noi siamo Chiesa" parteciperanno al Giubileo delle équipe sinodali in Vaticano alla fine di ottobre.
Il movimento, che auspica una riforma della Chiesa, è stato invitato in Vaticano dal cardinale Mario Grech, segretario generale del Sinodo, per partecipare agli incontri che si terranno dal 24 al 26 ottobre. I partecipanti attraverseranno la Porta Santa e, come riferisce anche il portale ufficiale della Santa Sede, "incontreranno anche Papa Leone XIV".
"Sono girate notizie parzialmente vere, alcuni hanno titolato ‘Il Papa invita esponenti di Noi Siamo Chiesa', ma in realtà non è un invito che è venuto dal Papa", spiega a Fanpage.it Elza Ferrario, co-coordinatrice di Noi Siamo Chiesa Italia, che farà parte della delegazione.
L'invito, infatti, sarebbe arrivato in risposta a una richiesta inviata alla Segreteria del Sinodo dal presidente internazionale del movimento, Colm Holmes. Infatti, a fine luglio otto membri di We are Church International si sono registrati online per partecipare al “Giubileo delle equipe sinodali”, accedendo alla sezione “per singoli fedeli".
Non avendo ricevuto conferma dell’accettazione delle iscrizioni, il 4 agosto il presidente ha scritto alla Segreteria del Sinodo per avere informazioni a riguardo e l’indomani la Segreteria ha confermato l'iscrizione e partecipazione agli eventi aperti del Giubileo delle Equipe Sinodale.
E, a sorpresa, ha aggiunto: "A nome di Sua Eminenza il Cardinale Grech, desideriamo informarvi che, come gesto di apprezzamento nei vostri confronti, siete invitati a partecipare all'intero programma del Giubileo delle Equipe Sinodali, se lo desiderate".
"Siamo felici di questa opportunità che ci viene offerta. C'è molta attesa per questo incontro e anche un po' di gioia. Siamo un movimento riformista che non sempre ha avuto buoni rapporti con la Chiesa istituzionale, quindi sentire parole di stima ci fa piacere, poi c'è anche la curiosità di vedere che clima ci sarà in questo Sinodo", spiega ancora Ferrario.
Il cammino sul confronto rispetto a tanti temi è stato aperto da Papa Francesco con l'idea di un percorso sinodale che non chiudesse con la fine dei lavori del Sinodo ma che fosse un processo che continua per la Chiesa Cattolica. "Noi siamo Chiesa" lavora da anni, per esempio, per un pieno riconoscimento dei fedeli Lgbtq+, così come per l'ordinazione delle donne.
Tra i temi anche "la caduta del celibato obbligatorio per i ministri, così come la possibilità di decentrare, ovvero l'idea che la Chiesa cattolica non debba avere un unico indirizzo".
"Il risultato più grande che potremmo ‘portare a casa' dal Sinodo sarebbe proprio quello di riconoscere le varianti locali, cioè che venga data la possibilità alla conferenza episcopale africana, che assolutamente non ne vuole sapere di benedire coppie omosessuali, di non farlo ma di fare in modo che invece la conferenza europea possa", osserva Ferrario.
Subito dopo la sua elezione, erano emerse delle chiusure che Papa Leone aveva fatto in passato su questi temi. La co-coordinatrice di Noi Siamo Chiesa Italia ci dice: "Quando si è affacciato ha nominato il Sinodo e ne ha parlato come di una priorità, questo ci fa ci fa ben sperare, ci sembra che ci sia continuità con il pontificato di Francesco".
"Sui singoli punti abbiamo precedenti che ci fanno essere un pochino scettici, però adesso vediamo cosa dirà da Papa perché su queste questioni non è ancora intervenuto. Anche Francesco forse non era partito con certe idee, ma con l'esperienza, toccando con mano la sofferenza delle persone, probabilmente l'ha portato a cambiare il suo atteggiamento".
Intanto, il prossimo 6 settembre alle ore 15, avrà luogo il pellegrinaggio giubilare, inserito nel Calendario Generale Ufficiale del Giubileo, dei cristiani Lgbtq+ e dei loro familiari organizzato dalla Tenda di Gionata che promuove da anni la pastorale per le persone omosessuali.
Per questo evento giubilare non è al momento previsto uno specifico incontro con Papa Leone ma l'ipotesi non è del tutto esclusa. Un passo fino a pochi anni fa impensabile, il segnale, forse, di un cambiamento di mentalità.
"Sì, è cambiata perché appunto la società ci impone di vedere le cose come stanno. – conferma Ferrario – Devo dire grazie anche ai movimenti cristiani Lgbt+ che sono molto molto attivi e molto presenti".
"Noi facciamo parte di una rete sinodale italiana che è nata quattro anni fa in modo informale, siamo una trentina di associazioni del cattolicesimo riformista, come Paxchristi, i movimenti femministi e Lgbt e con questa rete abbiamo registrato questi cambiamenti nella società che richiedono anche parole nuove, sguardi nuovi nella Chiesa".
"Sicuramente un giubileo per le persone Lgbt+ è una gran bella notizia, che ci fa sperare. Un primo passo".