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Panebianco contestato all’università a Bologna. Il rettore: “Attacco a democrazia”

Il collettivo universitario autonomo (Cua) ha interrotto ieri la lezione che il professore stava tenendo a Scienze politiche sul tema “Teorie della pace e della guerra” alzando uno striscione con la scritta “Fuori i baroni della guerra dall’università” e diffondendo rumori di guerra tramite casse stereo. Oggi una nuova contestazione.
A cura di Susanna Picone
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 Alcuni appartenenti al Collettivo universitario autonomo (Cua) hanno contestato nella mattinata di ieri il professore Angelo Panebianco. Dopo un editoriale del docente pubblicato sul Corriere della Sera hanno interrotto una sua lezione alla facoltà di Scienze politiche in Strada Maggiore, a Bologna, entrando in aula con in mano uno striscione con la scritta “Fuori i baroni della guerra dall’università”, diffondendo volantini e riproducendo rumori di guerra diffusi con casse stereo. La contestazione si riferiva a un articolo pubblicato sul Corriere in merito alla questione libica. Panebianco, che stava tenendo una lezione sul tema “Teorie della pace e della guerra”, ha discusso con gli appartenenti al Cua, i quali hanno annunciato altre contestazioni per l’inaugurazione dell’anno accademico il 29 febbraio. La contestazione in aula è durata qualche minuto, poi il collettivo è uscito e si è fermato in presidio davanti all'ingresso di Scienze politiche.

Durissima la presa di posizione del rettore Francesco Ubertini: “A nome di tutta la comunità accademica, esprimo la più ferma condanna per l'attacco nei confronti del professor Angelo Panebianco” per un'azione che “è in netto contrasto con le più basilari regole della vita democratica. La libertà di espressione è un valore centrale e fondamentale per l'idea stessa di Università e ogni tentativo di sopprimerla troverà sempre una dura e severa condanna da parte dell'intera comunità universitaria”. La contestazione è stata condannata anche dalla politica, sia da esponenti di centrodestra che di centrosinistra. Non è la prima volta che il professor Angelo Panebianco è vittima di contestazioni simili. Il suo studio era già stato preso di mira dai collettivi, anche in quel caso dopo un articolo sul Corriere della Sera. Il docente ha annunciato l’intenzione di presentare denuncia.

Una nuova contestazione questa mattina – Anche questa mattina la lezione che Angelo Panebianco stava tenendo a Scienze Politiche è stata interrotta da una contestazione, messa in atto da alcuni studenti che sedevano tra i banchi. Il professore, incalzato da una serie di domande provocatorie, avrebbe deciso di sospendere la lezione e spostarla in un'altra aula.

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