Pagina Facebook inneggia al boss Matteo Messina Denaro: “Morte a voi e salute a mia”

"Un carissimo augurio di buon anno allo stato italiano con un messaggio: morte a voi e salute a mia", è il messaggio apparso pochi giorni fa in occasione del Capodanno su una pagina Facebook dedicata al boss mafioso Matteo Messia Denaro, il superlatitante più ricercato d'Italia. La pagina intitolata "Matteo Messina Denaro, l'ultimo Padrino di Cosa Nostra", in realtà esiste già da molto tempo, visto che il primo post pubblicato risale addirittura al 2012, ma è balzata agli onori della cronaca solo in questi giorni suscitando indignazione in Sicilia e non solo. La pagina, che ha oltre 1200 persone che la seguono, sembra avere anche alcuni lettori abituali che esaltano le frasi dei gestori della pagina, ma non mancano commenti di disprezzo per il boss e l'iniziativa.
C'è chi lo ringrazia e chi gli fa gli auguri scrivendo: "Padrino siete un grande e io ho sparato i fuochi in vostro onore un abbraccio e buon anno 2016 e libertà assoluta e per sempre". "Ancora una volta ho stappato bottiglie di (champagne) a fiume. Buon anno a tutti gli (amici) tranne che gli infami", si legge invece in un altro post della pagina che spesso rilancia articoli di stampa sul Messina Denaro. In una altro ancora ci si riferisce alle forze dell’ordine: "Auguroni a tutto il corpo dello stato, con un messaggio: Tempo al Tempo. Cunnuiti".
Non si sa chi ci sia dietro la pagina e non si può escludere che si tratti di uno scherzo di cattivo gusto o di un mitomane, ma c'è chi oltre a segnalare i caso a Facebook ha deciso di chiedere l'intervento della magistratura come l'imprenditrice antiracket Elena Ferraro. "Sconcerto, indignazione e tristezza nel leggere quale livello di subcultura può ancora serpeggiare nella nostra città. Un manipolo di disadattati, non sono secondo me semplici idioti, non può costringere una comunità sana a dovere replicare a tali nefandezze. Faccio veramente fatica, prima da cittadino, poi da sindaco a comprendere come si possa inneggiare ad un criminale" ha commentato invece il sindaco di Castelvetrano, città natale del latitante.