Padova, rianimatore simbolo della lotta al Covid sospeso perché non si è ancora vaccinato
Nei primi mesi della pandemia era diventato un personaggio simbolo della lotta al Covid: Alessio Scatto, anestesista rianimatore di Padova, aveva affrontato la lotta contro la malattia dalla prima linea di un reparto di terapia intensiva ma a quasi un anno e mezzo di distanza da quei giorni è stato sospeso dall'Azienda Ospedale Università di Padova perché, nonostante l'obbligo vigente per i sanitari, non si è vaccinato contro il Covid. A raccontare l'incredibile parabola del medico è Il Mattino di Padova secondo cui dal 10 settembre il dottor Scatto non può più esercitare la professione di anestesista. La sospensione sarà valida almeno fino al 31 dicembre 2021, giorno in cui – salvo proroghe – finirà lo stato d'emergenza.
A rendere il medico celebre nei primi mesi dell'emergenza sanitaria era stata la lettera di incoraggiamento che gli aveva dedicato la compagna con un post su Facebook: "Ti vedo in quel reparto, con quella tuta… il caldo, la fatica, la tensione… e non ti ho mai visto più bello". Finora, tuttavia, Alessio Scatto non ha mai voluto vaccinarsi: lui – insieme ad altri 86 operatori sanitari dell'azienda ospedaliera – alla fine sono stati sospesi dopo i numerosi richiami dell'Usl. Eppure, stando alle parole della compagna, Scatto aveva paura del Covid: "Per la prima volta nella mia vita l’ho visto spaventato", aveva raccontato più di un anno fa, "Alessio per carattere si agita poco, è in grado di gestire momenti molto difficili, anche grazie al suo lavoro. Questa volta invece l’ho visto preoccuparsi giorno dopo giorno per una situazione che appariva sempre più grave". Dopo la sospensione Scatto potrà comunque provvedere a vaccinarsi come prevede la legge: se deciderà di farlo verrà immediatamente reintegrato al suo posto di lavoro.